Mons. Krajewski porta l¡¯abbraccio del Papa ai terremotati di Ischia
Michele Raviart ¨C Città del Vaticano
A quattro mesi dal terremoto che lo scorso 21 agosto ha colpito l¡¯isola di Ischia, Papa Francesco ha inviato oggi il suo elemosiniere, mons. Konrad Krajewski, a portare conforto alla comunità che ancora soffre le conseguenze del sisma. La scossa, del quarto grado della scala Richter, aveva causato la morte di due persone e il crollo di numerosi edifici nelle località di Casamicciola, Lacco Ameno e Forio. Nel pomeriggio l¡¯incontro del presule con circa 2.500 persone sfollate, parte delle quali vive ancora in strutture alberghiere. ¡°Questa visita significa sperimentare ancora una volta e in maniera ancora più forte l¡¯abbraccio che Papa Francesco, fin dalle ore immediatamente successive al 21 agosto, ha voluto far sentire alla comunità ischitana¡±, spiega mons. Pietro Lagnese, vescovo di Ischia:
R. - Il Santo Padre fin da subito si raccolse in preghiera, invitò all¡¯udienza del mercoledì successivo tutte le persone presenti a pregare per l¡¯Isola d¡¯Ischia e mi fece arrivare anche la sua solidarietà e la sua vicinanza. La venuta del suo elemosiniere ¨C tra l¡¯altro, poi, nel giorno in cui il Papa festeggia i suoi 81 anni ¨C è un segno di questo abbraccio che continua a farci sentire e di cui siamo grati, perché il Santo Padre con questa sua vicinanza ci stimola a fare altrettanto: a seguire il suo passo, a essere una Chiesa che si fa prossima, che vive davvero la dimensione più autentica del Natale.
D. ¨C Che Natale sarà questo per la comunità dell¡¯isola?
R. ¨C Ho rivolto il mio messaggio di auguri dedicandolo in modo particolare ai terremotati. In questo messaggio ho voluto sottolineare proprio che Natale è la festa di un Dio sfollato, di un Dio che è senza casa perché Lui questa casa l¡¯ha abbandonata per venire a stare in mezzo a noi. In modo particolare, la festa del Natale è l¡¯occasione per sentire la vicinanza di questo Dio e Papa Francesco è testimone di questa vicinanza di Dio. Nella confusione che c¡¯è, inevitabilmente forse dopo una sciagura come quella del terremoto, la Chiesa rappresenta davvero un segno di grande speranza per le persone, e questo grazie anche alla testimonianza di Papa Francesco.
D. ¨C Dopo il terremoto, gli sfollati erano circa 2.500; qual è la situazione, adesso?
R. ¨C Gli sfollati, per circa il 78 per cento, si trovano in abitazioni private messe a disposizioni da parenti o da amici o prese in locazione ¨C naturalmente anche, per quello che è stato possibile, messe a disposizione della Chiesa di Ischia. C¡¯è un 22 per cento, ancora, che si trova nelle strutture alberghiere: evidentemente, per loro questo sarà un Natale ancora più particolare perché viene a mancare quella dimensione dell¡¯intimità familiare che in modo particolare tutti noi ricerchiamo, soprattutto in questo periodo natalizio. Per questo, mi renderò presente in questi giorni, in qualche modo. Stiamo pensando anche a qualche iniziativa di solidarietà, perché le persone non abbiano a sentirsi sole.
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