Papa: impegnarsi nel sociale, senza contrapporre Dio e Cesare
di Alessandro Gisotti
´¡±ô±ô¡¯ (Mt 22,15-21), Papa Francesco ha messo l¡¯accento sull¡¯appartenenza degli uomini a Dio. Il Pontefice ha osservato che Gesù, interrogato dai suoi oppositori sulla liceità della tassa dell¡¯imperatore di Roma, non cade nel tranello e ¡°risponde con calma e approfitta della domanda maliziosa per dare un insegnamento importante¡±: ¡°Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio¡±.
Da una parte, dunque, il Signore chiede ¡°di restituire all¡¯imperatore ciò che gli appartiene¡±. Gesù, ha detto il Papa, ¡°dichiara che pagare la tassa non è un atto di idolatria, ma un atto dovuto all¡¯autorità terrena; dall¡¯altra ¨C ed è qui che Gesù dà il colpo d¡¯ala ¨C richiamando il primato di Dio, chiede di rendergli quello che gli spetta in quanto Signore della vita dell¡¯uomo e della storia¡±. Di qui, l¡¯attualizzazione del Papa su questo insegnamento:
¡°Il riferimento all¡¯immagine di Cesare, incisa nella moneta, dice che è giusto sentirsi a pieno titolo ¨C con diritti e doveri ¨C cittadini dello Stato; ma simbolicamente fa pensare all¡¯altra immagine che è impressa in ogni uomo: l¡¯immagine di Dio. Egli è il Signore di tutto, e noi, che siamo stati creati a sua immagine apparteniamo anzitutto a Lui¡±.
Gesù, ha proseguito Francesco, ¡°ricava, dalla domanda postagli dai farisei, un interrogativo più radicale e vitale per ognuno di noi: a chi appartengo?¡±:
¡°Alla famiglia, alla città, agli amici, alla scuola, al lavoro, alla politica, allo Stato? Sì, certo. Ma prima di tutto ¨C ci ricorda Gesù ¨C tu appartieni a Dio. È Lui che ti ha dato tutto quello che sei e che hai. E dunque la nostra vita, giorno per giorno, possiamo e dobbiamo viverla nel ri-conoscimento di questa nostra appartenenza fondamentale e nella ri-conoscenza del cuore verso il nostro Padre, che crea ognuno di noi singolarmente, irripetibile, ma sempre secondo l¡¯immagine del suo Figlio amato, Gesù. E¡¯ un mistero stupendo¡±.
Il cristiano, ha ripreso, ¡°è chiamato a impegnarsi concretamente nelle realtà umane e sociali senza contrapporre Dio e Cesare¡±. Contrapporre Dio e Cesare, ha avvertito, ¡°sarebbe un atteggiamento fondamentalista¡±:
¡°Il cristiano è chiamato a impegnarsi concretamente nelle realtà terrene, ma illuminando le realtà terrene con la luce che viene da Dio. L¡¯affidamento prioritario a Dio e la speranza in Lui non comportano una fuga dalla realtà, ma anzi un rendere operosamente a Dio quello che gli appartiene. È per questo che il credente guarda alla realtà futura, quella di Dio, per vivere la vita terrena in pienezza, e rispondere con coraggio alle sue sfide¡±.
Dopo la preghiera dell¡¯Angelus, il Papa ha ricordato che questo sabato a Barcellona, sono stati beatificati Matteo Casals, Teofilo Casajús, Fernando Saperas e 106 compagni martiri, appartenenti alla Congregazione religiosa dei Claretiani e uccisi in odio alla fede durante la guerra civile spagnola. ¡°Il loro eroico esempio e la loro intercessione ¨C ha affermato ¨C sostengano i cristiani che anche ai nostri giorni, in diverse parti del mondo, subiscono discriminazioni e persecuzioni¡±. Non è poi mancato un appello ¡°per la pace nel mondo¡±:
¡°In questi giorni seguo con particolare attenzione il Kenya, che ho visitato nel 2015, e per il quale prego affinché tutto il Paese sappia affrontare le attuali difficoltà in un clima di dialogo costruttivo, avendo a cuore la ricerca del bene comune¡±.
Infine un saluto a tutti i pellegrini venuti da vari Paesi con un pensiero e una benedizione speciale per ¡°la comunità peruviana di Roma¡±, che si è radunata in Piazza San Pietro ¡°con la sacra Immagine del Señor de los Milagros¡±.
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