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Un'immagine del ponte votivo a Venezia Un'immagine del ponte votivo a Venezia 

Venezia, un ponte tra le anime nel segno della speranza

In occasione del Giubileo, il capoluogo lagunare riavrà per la festa di Tutti i Santi e la Commemorazione dei defunti il ponte votivo che porta al cimitero di San Michele in isola. Il sindaco Brugnaro: “Un momento di comunità e di raccoglimento”

Alvise Sperandio - Venezia

A Venezia per la festa di Tutti i Santi e per la Commemorazione dei defunti sarà di nuovo possibile raggiungere a piedi il cimitero monumentale di San Michele in isola. Tornerà il ponte votivo galleggiante che si stacca dalle Fondamente Nove, voluto dal Comune come segno per legare la duplice ricorrenza dei primi due giorni di novembre, con l’Anno Giubilare dedicato alla speranza. Il ponte sarà aperto il 30 ottobre e resterà percorribile fino al 6 novembre.

La tradizione che ritorna

A Venezia era un’usanza fissa molto tempo fa, fino agli anni Cinquanta. Poi era stata abbandonata. Il Comune, sotto l’attuale Amministrazione, l’ha ripristinato una prima volta nel 2019, trovando il gradimento dei cittadini, salvo poi sospenderlo a causa della pandemia da Covid. "Ripristinare il ponte votivo di San Michele è un gesto di sensibilità verso i nostri defunti che lì riposano e verso le loro famiglie”, spiega il sindaco Brugnaro. A Venezia - città costruita sui ponti che collegano le varie isole e ponte di popoli, religioni e culture tra Occidente e Oriente - il ponte votivo è già uno degli elementi caratteristici delle due festività più sentite, in città, durante l’anno: quella della Madonna della Salute, che si celebra il 21 novembre, e quella del Redentore, ogni terza domenica del mese di luglio. In entrambi i casi, i fedeli percorrono l’attraversamento rispettivamente verso la basilica del Longhena e la chiesa del Palladio rinnovando l’antico voto fatto ai tempi della Serenissima per la liberazione dalla peste che aveva decimato la popolazione. Entrambe le ricorrenze sono sempre molto frequentate, una festa di popolo – tra fede e tradizione – che nel legame col passato, ritrova le proprie origini e tiene viva la memoria di momenti che hanno segnato la storia di Venezia.

L'antico ponte votivo
L'antico ponte votivo

Il senso del pellegrinaggio

Con questa iniziativa del Comune, si aggiungerà, dunque, un terzo ponte che permetterà di andare a piedi dal centro storico a San Michele in isola. I veneziani più vecchi, oggi nonni, lo raccontano ai nipoti, come quella volta che fu possibile andare a piedi perché la laguna era ghiacciata nell’eccezionale gelo nell’inverno di quasi un secolo fa, nel 1929. Il ponte sarà lungo 400 metri e largo 15, costruito con gli stessi moduli galleggianti adoperati per le altre due festività (oltre che per la Venice Marathon di ottobre) e dotato di un varco navigabile alto 3,5 metri e largo 10, per garantire il passaggio delle imbarcazioni. Il sindaco Brugnaro, che da sempre definisce Venezia come “la più antica città del futuro”, sottolinea che la scelta di riproporre il collegamento pedonale dalle Fondamente Nove è strettamente connessa al tema del Giubileo, pellegrini di speranza. “Offriamo così ai cittadini e ai visitatori la possibilità di raggiungere il cimitero a piedi, recuperando un legame con il passato e creando un momento di comunità e raccoglimento. È un modo per dire che Venezia ricorda e onora sempre chi l’ha preceduta", sottolinea il primo cittadino. Il cammino verso il camposanto diventa, così, un cammino di speranza, nella preghiera di suffragio. Un ponte tra anime che si fa occasione di riflessione, mettendo al centro il senso cristiano della vita, che non è un procedere a caso, ma un pellegrinaggio verso la meta.

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12 settembre 2025, 14:42