Sull’Ucraina il peggior attacco dall’inizio della guerra
Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano
Il più esteso attacco lanciato dalla Russia contro l’Ucraina è avvenuto tra sabato e domenica, con l’impiego da parte di Mosca di quello che è stato definito “un numero record” di droni, oltre 800, e di 13 missili per colpire varie città del Paese e, per la prima volta, il palazzo del consiglio dei ministri a Kyiv, dove si è sviluppato un incendio. Almeno quattro le vittime dei bombardamenti, tra le quali un bimbo di due mesi con la mamma, e decine i feriti. Oltre al palazzo del governo, nella capitale sono stati presi di mira diversi grattacieli, le altre città colpite sono state Kryvyj Rih, Dnipro, Kremenchuk e Odessa.
Zelensky: volontà politica per fermare Putin
Volodymyr Zelensky, ancora una volta, chiede decisioni forti contro la Russia. "Questi omicidi - si legge su Telegram - sono un crimine deliberato, quando la vera diplomazia sarebbe potuta iniziare da tempo". "Il mondo – è la sollecitazione del presidente ucraino – può costringere i criminali del Cremlino a smettere di uccidere, serve solo la volontà politica".
Il Cremlino: il dialogo è difficile
Dopo l'attacco alla sede del governo, è intervenuta anche la premier ucraina Yulia Svyrydenko che ha sollecitato la comunità internazionale a prendere misure decise contro la Russia, a “intensificare la pressione sanzionatoria, soprattutto contro il petrolio e il gas russi”, insistendo sulla necessità di armi da parte dell’Ucraina. Di dialogo difficile tra le diverse parti ha parlato il portavoce del Cremlino Peskov in una intervista alla Tass durante l'Eastern Economic Forum a Vladivostok.
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