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 Sono almeno 70 le vittime palestinesi nelle ultime ore Sono almeno 70 le vittime palestinesi nelle ultime ore  (AFP or licensors)

Il piano Usa per Gaza: resort e depopolamento

In un dettagliato report, il quotidiano statunitense ?Washington Post? ha rivelato che l’amministrazione Trump e alcuni partner internazionali stanno discutendo diverse proposte per costruire un lussuoso resort turistico — una “riviera del Medio Oriente” — e un polo manifatturiero e tecnologico high-tech sulla Striscia di Gaza, ora in macerie a causa degli incessanti attacchi. Intanto Israele informa che sta valutando l’annessione di parti della Cisgiordania

Francesco Citterich - Città del Vaticano

In un dettagliato report, il quotidiano Usa «Washington Post» ha rivelato che l’amministrazione Trump e alcuni  partner internazionali stanno discutendo diverse proposte per costruire un lussuoso resort turistico — una “riviera del Medio Oriente” — e un polo manifatturiero e tecnologico high-tech sulla Striscia di Gaza, ora in macerie a causa degli incessanti attacchi dell’esercito israeliano, a seguito allo spostamento, sulla carta «temporaneo e volontario», dei 2 milioni di abitanti.

Il piano postbellico americano

Una di queste proposte prevederebbe infatti pagamenti ai palestinesi — si parla di 5.000 dollari a persona — per andarsene volontariamente. Secondo il giornale, il piano postbellico (denominato Gaza Reconstitution, Economic Acceleration and Transformation Trust) che circola a Washington trasformerebbe la Striscia in un’amministrazione fiduciaria guidata dagli Stati Uniti per almeno 10 anni. Il quotidiano ha dato, quindi, una forma concreta alla proposta incongruente già fatta qualche mese fa dallo stesso Trump per rendere la Striscia di Gaza un’area simile alle monarchie del golfo, con moderni grattacieli residenziali, scintillanti resort sulla spiaggia, impianti per veicoli elettrici e data center. A coloro che possiedono un terreno, il trust offrirebbe un token digitale in cambio del diritto di riqualificare la propria proprietà, da utilizzare per finanziare una nuova vita altrove o eventualmente riscattare per un appartamento in una delle sei-otto nuove “città intelligenti alimentate dall’intelligenza artificiale” che saranno costruite a Gaza.  Stati Uniti che frattanto hanno sospeso le approvazioni di quasi tutti i tipi di visti per i titolari di passaporto palestinese. Lo riporta il «New York Times». Le misure impedirebbero anche a molti palestinesi di entrare negli Usa con vari tipi di visti non-immigranti e riguardano i permessi per cure mediche, studi universitari, visite ad amici o parenti e viaggi d’affari.

Ma l'Idf continua a martellare la Striscia

E mentre l’Idf continua a martellare la Striscia — sono almeno 70 le vittime palestinesi nelle ultime ore —,  il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sàar, ha informato l’omologo statunitense, Marco Rubio, che in Israele sta valutando annessioni  di parti della Cisgiordania occupata come ritorsione per il riconoscimento imminente dello Stato di Palestina annunciato da diversi Paesi occidentali. Lo rivela il sito Axios.  La maggior parte della comunità internazionale considera la Cisgiordania territorio occupato e vedrebbe qualsiasi annessione israeliana come illegale e provocatoria. Funzionari europei hanno avvertito che una simile mossa porterebbe probabilmente a sanzioni contro Israele da parte dell’Unione europea e di altri Paesi occidentali. 

L'impegno di Cipro ed Emirati Arabi Uniti per i palestinesi

Consapevoli dell’urgente necessità di affrontare la terribile situazione umanitaria a Gaza, la Repubblica di Cipro e gli Emirati Arabi Uniti hanno raggiunto un’intesa per fornire assistenza salvavita ai civili palestinesi. In questo contesto, entrambe le parti hanno ribadito il loro impegno ad alleviare le sofferenze dei civili continuando a garantire aiuti umanitari sicuri, duraturi e senza ostacoli attraverso tutte le rotte disponibili e potenziali, compreso il corridoio marittimo aggiuntivo da Cipro a Gaza (Amaltea). Il corridoio di Amaltea, attivato nel marzo 2024, integra gli sforzi collettivi della comunità internazionale per inviare aiuti via terra, aria e mare. Nell’ambito del meccanismo della Risoluzione 2720 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, che prevede la facilitazione, il monitoraggio e la verifica del flusso di aiuti, la Repubblica di Cipro e gli Emirati Arabi Uniti hanno spedito 1.200 tonnellate di aiuti, dal porto di Ashdod, per la successiva consegna a Gaza. Intanto, dai porti di Genova e di Barcellona sono salpate ieri diverse imbarcazioni della Global Sumud verso Gaza, iniziativa della società civile di 44 Paesi. La missione mira a «rompere il blocco navale» imposto da Israele e creare un corridoio umanitario per portare aiuti nella  Striscia. 

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01 settembre 2025, 12:44