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Le operazioni di voto in Malawi Le operazioni di voto in Malawi

Il Malawi al voto tra crisi economica, climatica e sociale

Gli oltre sette milioni di elettori sono chiamati alle urne per scegliere il nuovo presidente della Repubblica. L’uscente Chakwera e il suo predecessore Mutharika si contendono la presidenza mentre lo Stato dell’Africa sud-orientale è nella morsa dell’inflazione, delle inondazioni e della siccità

Pietro Piga – Città del Vaticano

Il Malawi che si reca oggi alle urne per scegliere il presidente della Repubblica è un Paese che arranca, stremato da instabilità croniche economiche, climatiche e sociali. Da circa cinque anni, lo Stato dell’Africa sud-orientale stretto tra Tanzania, Zambia e Mozambico, è piegato da un’inflazione del 27% su base annua che, inarrestabile, peggiora le condizioni di vita dei cittadini (21,8 milioni). Quella dell’inflazione e del costo della vita è stata anche la questione principale sulla quale si sono confrontati i 17 candidati alla presidenza durante la campagna elettorale.

Gli sfidanti

È la settima volta che i malawiani votano il capo di Stato, a 31 anni dalla caduta del regime di Hastings Banda e a cinque dall’ultima tornata elettorale (giugno 2020) che vinse Lazarus Chakwera del Partito del congresso del Malawi contro Peter Mutharika del Partito progressista democratico, dopo che il voto precedente (maggio 2019) fu annullato dalla Corte costituzionale per la manipolazione di una parte delle schede. Per Afrobarometer, ong panafricana e apartitica, i favoriti per conquistare il controllo del palazzo presidenziale della capitale Lilongwe sono ancora loro due: l’uscente Chakwera (70 anni, ex teologo e predicatore delle Assemblee di Dio del Malawi) e il suo predecessore Mutharika (85, in carica dal 2014 al 2020). Nel caso in cui nessuno dei candidati riuscisse a conquistare più del 50% dei consensi, si andrà al ballottaggio entro due mesi. 

Il declino economico

Dovrebbero essere poco più di sette milioni di elettori. Il 60% di loro ha meno di 35 anni e vota mentre il Malawi è nella morsa di una crisi economica che si protrae dal 2020, che all’inizio dell’anno ha innescato delle proteste in alcune città del Paese e che nemmeno il programma di riforma economica da 175 milioni di dollari, sostenuto dal Fondo monetario internazionale per 18 mesi, è riuscito a stabilizzare ed è stato interrotto per essere rinegoziato dal prossimo presidente. Il Pil, infatti, cresce meno delle previsioni, il prezzo del cibo aumenta dopo essere raddoppiato nell’ultimo anno, le importazioni delle materie prime superano nuovamente le esportazioni, il carburante e lo zucchero sono carenti e l’assistenza estera continua a ridursi. Di pari passo, però, la popolazione cresce e il 71% di essa vive sotto la soglia di povertà, con appena due dollari al giorno, e circa 6 milioni di persone affrontano, indifese, l’insicurezza alimentare.

Le conseguenze sui più fragili

Aggravata dal cambiamento climatico che danneggia i raccolti in uno Stato che si regge sul settore agricolo, che impiega l’80% della popolazione principalmente nella produzione dei cereali e del mais. Lo testimoniano le inondazioni, come quelle scatenate dal ciclone Freddy nel 2023, e la siccità dovuta alle ondate di calore de El Niño, che lo scorso marzo ha costretto il presidente Chakwera a dichiarare “lo stato di disastro nazionale”.  Tutto ciò impatta, soprattutto, sui bambini, peggiorandone la salute, la nutrizione e l’igiene. Lo confermano i dati allarmanti pubblicati dall’Unicef sui piccoli tra i 6 mesi e i 5 anni: sono saliti al 47% i casi di deperimento infantile, che comporta la rapida perdita di peso, e di edema nutrizionale, che provoca gonfiore del corpo per mancanza di proteine. Inoltre, l’assistenza sanitaria è scadente e contribuisce a rendere precaria la vita delle donne, come dimostra il fatto che il Malawi è tra i 25 Paesi con il più alto tasso di mortalità materna: 381 decessi ogni 100.000 nati.

Il clima elettorale

Mentre gli analisti prevedono che, dopo il primo turno di oggi, potrebbe aprirsi un’altra battaglia legale tra i principali contendenti alla presidenza sull’onda delle elezioni di cinque anni fa, tra gli elettori si solleva il malcontento e si abbassano le speranze in un cambio di passo. Il manifesto dell’umore della maggior parte dei malawiani lo tratteggia, come riferito dall’agenzia Afp, Joseph, un imprenditore: «Preferirei andare a lavorare piuttosto che votare. Niente cambia».

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16 settembre 2025, 11:02