Israele, nuove proteste per il rilascio degli ostaggi e la fine della guerra a Gaza
Roberto Paglialonga-Città del Vaticano
Sono passati 700 giorni dall'inizio della guerra a Gaza, innescata il 7 ottobre 2023 dall'attacco di Hamas contro villaggi israeliani intorno alla Striscia, senza che ancora si intraveda la possibilità di cessate-il-fuoco tra le parti. Il bilancio delle vittime, secondo le autorità palestinesi, ha superato la soglia delle 64.000 unità.
Protesta contro il governo Netanyahu a Tel Aviv e Gerusalemme
In questo contesto drammatico anche oggi si svolgeranno in tutto Israele manifestazioni di protesta per chiedere la fine delle ostilità e il rilascio dei 48 ostaggi ancora nelle mani dei jihadisti (Hamas ha pubblicato un nuovo video con due ostaggi ancora in vita). Nella ¡°piazza degli ostaggi¡± di Tel Aviv, gli attivisti hanno esposto un grande cartello ¡°Sos¡± a terra, insieme a una clessidra, per segnalazione che il tempo a disposizione per i sequestrati sta per scadere. È prevista anche una manifestazione fuori dalla sede della presidenza a Gerusalemme. Il Forum delle famiglie degli ostaggi invita la popolazione a unirsi il più possibile alle proteste previste anche per domani per lanciare un messaggio diretto al governo. "Lo Stato d'Israele è a un bivio fatale: perdita totale di direzione o vittoria e ripristino, tutto dipende da una sola decisione coraggiosa", affermano gli organizzatori, avvertendo che le manovre militari a Gaza rappresentano una minaccia sia per gli ostaggi in vita che per le salme di quelli uccisi.
L'Idf: controlliamo il 40% di Gaza City
Il governo Netanyahu però non intende fermarsi. Ieri l'esercito israeliano ha dichiarato di avere il controllo di circa il 40% di Gaza City, il più grande centro urbano del territorio palestinese, nell'imminenza dell'annunciata «conquista totale» della città, per lo più già in macerie.
I raid israeliani provocano altri 75 morti nelle ultime 24 ore
Negli ultimi giorni l'Idf ha intensificato i suoi attacchi nel nord, ma non solo. I raid e l'avanzata militare su Gaza City ¡ª dove ieri i soldati hanno sparato raffiche di colpi di artiglieria per incoraggiare le evacuazioni della popolazione ¡ª anche la scorsa notte hanno provocato la morte di almeno 44 palestinesi, di cui sette bambini, secondo Al Jazeera. L'emittente panaraba stima in più di 75 il numero delle vittime in tutta la Striscia nelle ultime 24 ore. Un alto funzionario dell'Unicef, ripreso dall'agenzia turca Adanolu, denuncia come la città di Gaza sta diventando un luogo «dove l'infanzia non può sopravvivere».
A Parigi incontro tra l'inviato speciale Usa e funzionari del Qatar
Sul fronte diplomatico, mentre l'inviato speciale Usa, Steve Witkoff, ha incontrato a Parigi funzionari del Qatar, nello stesso emirato una delegazione di Hamas ha visto ieri il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi. Si è discusso della situazione nella Striscia anche in un incontro tra il capo dell'intelligence egiziana, Hassan Rashad, e l'omologo turco, Ibrahim Kalin. Al momento, però nessuna tregua in vista.
Papa Leone XIV al presidente israeliano Herzog: due Stati unica via d'uscita alla guerra
Alta l¡¯attenzione internazionale anche per l¡¯incontro di ieri in Vaticano tra Papa Leone XIV e il presidente israeliano, Isaac Herzog. Durante l¡¯incontro, richiesto da quest'ultimo, è stata affrontata la situazione politica e sociale del Medio Oriente, con particolare attenzione anche alla situazione a Gaza. Dalla Santa Sede, spiega un comunicato sella Sala stampa vaticana, è stata auspicata "una risposta ripresa dei negoziati affinché, si possa ottenere la liberazione di tutti gli ostaggi, raggiungere con urgenza una cessate-il-fuoco permanente, facilitare l'ingresso sicuro degli aiuti umanitari nelle zone più colpite e garantire il pieno rispetto del diritto umanitario, come pure le legittime aspirazioni dei due popoli". Inoltre, se si è parlato di come "garantire un futuro al popolo palestinese", e la Santa Sede ha ribadito "la soluzione dei due Stati, come unica via d'uscita dalla guerra in corso".
Ancora tensione in Cisgiordania: coloni violenti irrompono a Hebron
La situazione continua a essere tesissima anche in Cisgiordania, dove circa 30 coloni hanno fatto irruzione nel villaggio di Khallet al-Daba, a sud di Hebron, scrive «Haaretz». Una decina di persone sono rimaste ferite. Alti funzionari dello Shin Bet, durante la riunione indetta dal premier, Benjamin Netanyahu, per valutare la «situazione», avrebbero avvertito che in caso di ¡°collasso¡± dell'Autorità nazionale palestinese, si scatenerebbe il caos e aumenterebbe il rischio di una ¡°rivolta¡± nei territori palestinesi occupati.
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