El Salvador, l¡¯amicizia nasce studiando
Giada Aquilino - Città del Vaticano
Un accompagnamento che negli anni «è diventato amicizia». A provarlo è il sorriso che si associa alle parole di Claudia Solito, presidente della Fundación Divina Providencia, nel raccontare ai media vaticani la realtà nata a El Salvador nel 1993 per impulso di un gruppo di persone desiderose di lavorare al fianco dei giovani e degli adolescenti in situazioni di disagio, offrendo loro sostegno e assistenza attraverso corsi di formazione e attività educative e culturali. A motivare quelle persone fu il professor Giovanni Riva, iniziatore dell¡¯associazione laicale internazionale Opera di Nàzaret.
In quegli anni, ricorda anche Andrea Romani, vicepresidente della fondazione, «eravamo giovani, tutti studenti, iniziammo a lavorare nella comunità ¡°Las Margaritas¡± di Santa Tecla, cittadina vicinissima a San Salvador, alle pendici del suo vulcano. Entrammo in contatto con i bisogni e le necessità delle persone che incontravamo, in particolare quelli di tante ragazze madri che vivevano nella zona. Avviammo quindi un corso di taglio e cucito per insegnare un lavoro a quelle ragazze e noi, che avevamo tutti intorno ai 19-20 anni, cominciammo ad occuparci dei loro figli, affinché potessero studiare».
Negli anni ¡ª spiegano Claudia e Andrea, incontrati nelle scorse settimane assieme a Lucia Cavalletti, amministratrice della fondazione, all¡¯evento Tonalestate, l¡¯international summer university animato dalla stessa Opera di Nàzaret ¡ª «l¡¯impegno è cresciuto, perché si sono uniti tanti dei nostri compagni dell¡¯università, per cui il progetto è diventato quello che in spagnolo si chiama guardería, un asilo. L¡¯abbiamo chiamato ¡°Las Abejitas¡± fin dagli inizi, pensando alle api che lavorano insieme e fanno comunità. L¡¯esigenza iniziale è stata appunto quella di aiutare questi ragazzini a studiare, anche fino all¡¯università, e allo stesso tempo c¡¯è stato pure un desiderio di coinvolgerci direttamente. Per cui abbiamo cominciato ad andare tutti i pomeriggi nella comunità ¡°Las Margaritas¡±, per stare con loro. Oggi la nostra realtà è molto più grande, è diventata un¡¯aula di sostegno scolastico e umano».
D¡¯altra parte, prosegue Romani, quella in cui si opera è «una zona definita marginale, abitata da persone che vivono in casette semplici, con poco accesso all¡¯educazione ma in generale anche alla sanità», in un contesto di povertà e insicurezza. Per questo «ogni pomeriggio alle 14:00 andiamo lì e visitiamo famiglia per famiglia», in un rapporto di fiducia che nel tempo è cresciuto e si è consolidato: i genitori «ci affidano i loro figli per farli studiare nel nostro centro. Con un autobus li portiamo nel locale che ci hanno prestato le suore Carmelitas misioneras de Santa Teresa e lì, per 2 ore, i ragazzi dell¡¯università aiutano i più piccoli a fare i compiti, in tutto sono 30-40 bambini ogni giorno. Gli universitari sono coordinati da un maestro, con cui preparano le attività. I ragazzi invece portano con loro i compiti della scuola da svolgere, anche perché spesso a casa non hanno molto spazio per studiare e i genitori a volte sono analfabeti. Al contempo, predisponiamo delle attività di ¡°rinforzo¡±, per colmare le lacune che emergono in relazione a certe materie più complesse o difficili».
Alla base di tale impegno, evidenzia la presidente Solito, c¡¯è un «contatto giornaliero, un dialogo con le famiglie: ci raccontano cosa è successo a scuola, se c¡¯è bisogno di aiuto, anche da un punto di vista medico. Quindi l¡¯accompagnamento è quotidiano e ci porta ad affrontare ogni esigenza particolare, non solo educativa».
Lucia Cavalletti spiega che è proprio «il contatto giornaliero che fa scoprire tante altre necessità delle famiglie. Per esempio, non avendo spesso accesso ai servizi basici, come l¡¯acqua, la luce, da oltre vent¡¯anni abbiamo cominciato a organizzare delle giornate mediche durante le quali i bambini, le loro famiglie e tutte le persone che vivono in questa zona marginale possono usufruire di visite mediche. Con la fondazione, inoltre, ci assicuriamo che possano avere le medicine necessarie per le loro cure, anche grazie all¡¯appoggio che riceviamo dall¡¯associazione ¡°I Sant¡¯Innocenti¡± in seno all¡¯Opera di Nàzaret, che tra l¡¯altro ci ha donato le macchine per poter fare i test per il glucosio: ci siamo resi conto infatti come tante persone anziane, non andando mai dal medico o in ospedale, abbiano questo tipo di necessità».
Tra le iniziative realizzate dalla Fundación Divina Providencia anche quella che ha consentito la consegna di eco filtri a una settantina di famiglie. «Nel corso delle giornate mediche, i dottori ¡ª riporta Cavalletti ¡ª hanno riscontrato problemi gastroenterologici in tanti bambini e, insieme anche ad altri sanitari, ingegneri chimici e studenti dell¡¯Universidad Centroamericana Uca, è stato condotto uno studio sull¡¯acqua a ¡°Las Margaritas¡±, che ha portato alla campagna di distribuzione di eco filtri affinché l¡¯acqua della zona sia purificata».
A colpire è la continuità di ogni azione. «Ci sono alcuni che erano ragazzini 30 anni fa e oggi ¡ª riflette Andrea Romano ¡ª mandano i loro figli al nostro centro: alcuni sono cresciuti e hanno intrapreso un certo percorso di studi». E il riconoscimento di tanto impegno si è concretizzato nel migliore dei modi proprio di recente: «Quest¡¯anno abbiamo festeggiato la laurea in Economia di una delle ragazze che abbiamo praticamente visto nascere, Debora. È uno sviluppo ulteriore delle nostre attività, che negli anni ci hanno portato pure ad accedere a delle borse di studio per questi giovani e insieme a incontrare tante persone desiderose di coinvolgersi direttamente e di aiutarci». In fondo, è quello che «spinge quotidianamente ad affrontare ogni problema che si presenta e ad andare avanti».
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui