Ucraina, nuovo sconfinamento russo nei cieli della Romania
Roberta Barbi – Città del Vaticano
Ancora una domenica di guerra: ieri Kyiv ha colpito la raffineria di petrolio di Kirishi nella regione di Leningrado, una delle più grandi della Russia: “Le sanzioni che funzionano più rapidamente sono gli incendi alle raffinerie di petrolio russe”, ha commentato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sui social, facendo eco al presidente americano Donald Trump che era tornato a chiedere alla Nato di non acquistare greggio dalla Russia e di imporre dazi alla Cina. Colpito anche un impianto chimico a Perm, un centro di comunicazioni della flotta russa a Sebastopoli e la ferrovia russa in direzione Orël-Kursk.
Bucarest: episodio inaccettabile
Intanto preoccupa lo sconfinamento di 50 minuti, sabato scorso, di un drone russo nei cieli della Romania: il governo di Bucarest ha parlato di “azione irresponsabile e sfida alla sicurezza della regione del Mar Nero”, ha convocato l’ambasciatore russo, Vladimir Lipaev, e ha fatto sapere che porrà la questione in sede di Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Sull’episodio sono intervenuti anche i vertici Ue, la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, e l’Alta rappresentante per la Politica estera, Kaja Kallas, che ha parlato di “ennesima inaccettabile violazione” e ha espresso la propria solidarietà al governo romeno.
Sul terreno
Si rafforza, quindi, l’operazione “Sentinella orientale” varata nei giorni scorsi: il presidente polacco Karol Nawrocki ha autorizzato la permanenza sul proprio territorio nazionale di una componente delle truppe Nato. Nella notte, infine, i sistemi di difesa aerea russi hanno distrutto e intercettato sei droni ucraini nella regione di Belgorod: lo ha riferito il ministero della Difesa russo.
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