Israele, iniziata nella notte la massiccia offensiva su Gaza City. Popolazione in fuga verso sud
Roberta Barbi – Città del Vaticano
Israele sta colpendo duramente la Striscia: intorno alle 23 di ieri sera è iniziata l'annunciata massiccia operazione di terra su Gaza City, con attacchi aerei e bombardamenti su tutto il territorio. Il bilancio dall'alba di oggi è già altissimo: oltre 40 i morti, mentre ieri le vittime sono state 62, secondo fonti mediche. Fonti militari riportano come l'Idf controlli già il 40% della città. Secondo le stime, si calcola che dall’inizio del conflitto il 7 ottobre 2023, un decimo della popolazione palestinese sia rimasta uccisa.
La reazione di Hamas
La popolazione di Gaza si sta spostando in massa verso sud, nei campi di al Mawasi e Khan Younis. In 700mila però restano ancora a Gaza, anche a causa delle azioni violente di Hamas che tenterebbe di impedire lo spopolamento della città. Fonti sostengono che il gruppo abbia fatto uscire dai tunnel i 20 ostaggi israeliani che detiene dal 7 ottobre 2023 e li abbia portati in superficie per usarli come scudi umani. A sostenerlo anche il presidente degli Usa, Donald Trump. Alla notizia dell’attacco, ieri sera i familiari degli ostaggi hanno marciato verso la residenza del premier, Benjamin Netanyahu, a Gerusalemme chiedendo di interrompere le operazioni e avvertendo che questa avrebbe potuto essere l’ultima notte di vita dei loro cari.
Il ministro israeliano Katz: non torneremo indietro
“Gaza brucia – ha scritto sui social il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz – non cederemo e non torneremo indietro fino al completamento della missione”. Il ritorno a casa degli ostaggi e l’eliminazione di Hamas restano gli obiettivi dell’operazione per Israele, che in merito ha incassato anche il consenso degli Stati Uniti nella riunione di ieri con il segretario di Stato americano, Marco Rubio (che ora si sta recando in Qatar) e, dai social, anche dello stesso Trump. Netanyahu, in conferenza stampa, ha ringraziato la Casa Bianca per "l'incrollabile sostegno”. Mentre sulla questione dell’attacco israeliano a Doha, Rubio ha affermato che solo il Qatar ha la capacità di mediare con Hamas, e Israele ha rivendicato la propria esclusiva responsabilità per quanto avvenuto. In questi giorni si svolge un vertice arabo-islamico sull’accaduto, nel quale i Paesi presenti hanno condannato l'azione dell'Idf denunciando come questa metta "a rischio gli accordi esistenti e futuri", in riferimento ai cosiddetti "Accordi di Abramo" firmati nel 2020 da Tel Aviv con Emirati Arabi Uniti, Bahrein e Marocco.
Il video dalla parrocchia di Gaza
A poche ore dall’inizio dell’attacco, una bomba è caduta vicino alla parrocchia cattolica della Sacra Famiglia a Gaza: lo testimonia un video postato sui social dal parroco, padre Gabriel Romanelli, in cui si vedono alcune persone che pregano e all’improvviso un fortissimo boato.
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