Il dolore del Papa per la tragedia in Darfur, dove una frana ha ucciso oltre mille persone
Andrea De Angelis – Città del Vaticano
Dolore, vicinanza e preghiere: è quanto assicurato da Papa Leone XIV a tutte le persone colpite dalla frana che ha investito il vilalggio di Tarasin, nella regione del Darfur centrale, in Sudan. In un telegramma a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin e indirizzato al vescovo di El Obeid, monsignor Yunan Tombe Trille Kuku Andali, si legge che il Pontefice “assicura a tutti coloro che sono stati colpiti da questa tragedia la sua vicinanza spirituale. Pregando in particolare per il riposo eterno dei defunti, per coloro che piangono la loro perdita e pe ril salvataggio delle molte persone ancora disperse”, il Santo Padre “offre incoraggiamento alle autorità civili e al personale di emergenza nelle loro continue opere di soccorso”. Il Papa quindi, conclude il messaggio, invoca per il Paese le divine consolazione e benedizione.
La frana
Ci sarebbe un solo sopravvissuto, stando a quanto riferito da un gruppo ribelle che controlla l’area in Darfur, nella parte occidentale del Sudan, in cui nella tarda serata di ieri si è verificata un’enorme frana che ha provocato oltre mille vittime e distrutto parte di una regione nota per la produzione di agrumi.
“Una tragedia umanitaria per tutto il Paese”
Il governatore del Darfur, Minni Minnawi, alleato con l'esercito, ha definito la frana una "tragedia umanitaria che trascende i confini della regione" e chiesto alle organizzazioni umanitarie internazionali "di intervenire con urgenza e fornire supporto e assistenza in questo momento critico, poiché la tragedia è più di quanto la nostra gente possa sopportare".
La guerra dimenticata in Sudan
Gran parte del Darfur rimane inaccessibile alle ong, compresa l'area colpita dalla frana, a causa dei combattimenti che limitano gravemente la fornitura di aiuti umanitari. La guerra in Sudan è iniziata nell'aprile 2023 e ha causato finora oltre 40mila morti e almeno 13 milioni di sfollati. Due settimane fa l’Onu aveva denunciato che ogni giorno, nel campo profughi di Abu Shouk, muoiono per fame e malnutrizione decine di persone ogni settimana.
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