Gli Stati Uniti raddoppiano la taglia su Maduro, accusato di narcotraffico
Vatican News
Da 25 a 50 milioni di dollari, gli Stati Uniti raddoppiano la ricompensa offerta a chiunque fornisca informazioni utili all’arresto del presidente del Venezuela Nicolás Maduro e sul suo ministro dell'Interno affinché, spiega Washington, possano essere processati per “traffico di droga e corruzione”. L’amministrazione del presidente Trump rafforza così l’accusa rivolta a Maduro di essere un dei principali narcotrafficanti al mondo e di avere stretti contatti di collaborazione con alcuni dei cartelli responsabili del traffico di droga negli Stati Uniti, tra i quali Tren de Aragua, una banda venezuelana dichiarata da Washington organizzazione terroristica e il cartello di Sinaola, potete rete criminali con sede in Messico, collaborazione finalizzata all’immissione negli Usa di cocaina tagliata con fentanyl.
La reazione di Caracas
La taglia, nel 2020 stabilita in 15 milioni di dollari, era stata successivamente aumentata dall’amministrazione Biden e portata a 25 milioni. Ora la decisione di raddoppiarla annunciata dal procuratore generale Pam Bondi, alla quale il ministro degli esteri di Caracas, Yvan Gil, ha risposto definendo la scelta “patetica” e “propaganda politica”, usata dagli Stati Uniti per distrarre l’opinione pubblica dal caso Jeffrey Epstein.
Le accuse
Sin dal suo primo mandato, il presidente Trump non ha mai risparmiato accuse a Maduro e ai suoi funzionari, sui quali secondo Washington peserebbero diversi reati, tra cui, appunto, narcotraffico, narcoterrorismo e corruzione. Lo scorso giugno, l’ex capo dell’intelligence militare venezuelana, Hugo Carvajal, era stato arrestato in Spagna e processato e condannato negli Stati Uniti per diversi reati legati al traffico di droga dei quali si dichiarato colpevole. Maduro, già in passato, aveva rigettato le accuse degli statunitensi che riguardano anche la repressione violenta contro i gruppi di opposizione e il dissenso. Maduro nel luglio 2024 si è dichiarato vincitore di elezioni non riconosciute dalla comunità internazionale che accusa Caracas di aver truccato i risultati.
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