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Negli Stati Uniti dall'inizio del 2025 sono state messe a morte 30 persone Negli Stati Uniti dall'inizio del 2025 sono state messe a morte 30 persone

Stati Uniti. Ucciso Curtis Windom, per 33 anni nel braccio della morte

La condanna è stata eseguita la notte scorsa in Florida, segnando così l’11.ma esecuzione dello Stato e portando a 30 quelle attuate negli Stati Uniti da inizio anno. Il dolore della Comunità di Sant’Egidio: “Ci uniamo a tutti coloro che hanno sostenuto la battaglia per salvare, insieme alla vita di Curtis, l’umanità e la giustizia”

Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano

Curtis Windom è stato ucciso. A nulla sono valsi gli appelli, le veglie e la novena indetta nelle chiese dello Stato che ha messo a morte l’uomo, la notte scorsa poco dopo la mezzanotte italiana, dopo 33 anni di braccio della morte nel carcere di Raiford. L’esecuzione per iniezione letale di Windom, afrocamericano, colpevole di triplice omicidio, con una conclamata disabilità mentale della quale non è mai tenuto conto durante il processo e condannato anche a causa di una assistenza legale assolutamente non idonea, è l’11ma nello Stato, su un totale di 30 esecuzioni in tutti gli Stati Uniti, tutte firmate dal governatore repubblicano Ron DeSantis. Numero destinato a salire già dal prossimo 17 settembre se, come previsto, avverrà la 12ma, quella di David Pittman, anche lui condannato per triplice omicidio avvenuto nel 1990 e che confermerà la Florida in testa alla classifica degli Stati con il maggior numero di esecuzioni nel 2025, seguita da Texas e Carolina del Sud, al secondo posto a pari merito con quattro esecuzioni ciascuno.

Il dolore della Comunità di Sant’Egidio

Per Windom, gli ultimi appelli affinché si sospendesse l’esecuzione sono stati respinti mercoledì dalla Corte Suprema statunitense. Tra i tanti lanciati in questi mesi vi erano stati quelli della famiglia di Windom, soprattutto della figlia Curtisia, vittima dello stesso padre, avendole lui ucciso madre e nonna. E poi ancora, in prima fila a chiedere di non mettere in atto la condanna, vi erano stati l’associazione Floridians against the Death Penalty, i vescovi cattolici della Florida e la Comunità di Sant’Egidio, che esprime il suo dolore per la morte di un uomo perdonato dagli stessi familiari delle vittime, che avevano scelto, indica la Comunità, di unire la loro voce “a quella dei tanti che, da ogni parte del mondo, avevano chiesto clemenza per lui”. Solo attraverso il sito della Comunità erano state raccolte 10mila adesioni agli appelli lanciati a favore di Windom. “Ci uniamo – scrive ancora la Comunità – a tutti coloro che hanno sostenuto la battaglia per salvare, insieme alla vita di Curtis, l’umanità e la giustizia”.

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29 agosto 2025, 16:37