Ucraina, massiccio attacco russo sulle regioni centrali e sudorientali del Paese
Francesco Citterich – Città del Vaticano
L’esercito russo ha effettuato nella notte e all’alba un massiccio attacco con droni e missili sulle regioni centrali e sudorientali dell’Ucraina. I raid, hanno riferito fonti del’Aeronautica di Kyiv, hanno provocato almeno 3 vittime, diversi feriti, alcuni gravi, e danni alle infrastrutture. Colpite, in particolare, Zaporizhzhia, dove è stato centrato da un razzo un edifico residenziale di cinque piani, Dnipro, Pavlograde, Ivano-Frankivsk, Khmelnytskyi, Cherkasy, e i distretti di Donetsk e Kherson
L'omicidio di Andriy Parubiy
A Leopoli è stato intanto ucciso il parlamentare ucraino Andriy Parubiy, ex presidente della Verkhovna Rada. L’aggressore, travestito da corriere, ha esploso otto colpiti di pistola contro l’uomo, fondatore del partito di estrema destra Svoboda, successivamente spostatosi verso le formazioni europeiste. A dare notizia dell’omicidio è stato il presidente ucraino Zelensky che ha precisato che “tutte le forze e i mezzi necessari sono sono stati impiegati per l'indagine e la ricerca dell'assassino".
L’intervento dell’Onu
In una nota, l’Onu ha ribadito che «gli attacchi contro i civili e le infrastrutture civili violano il diritto internazionale umanitario». “Condanniamo tutti gli attacchi di questo tipo, ovunque si verifichino, sono inaccettabili e devono cessare immediatamente», ha dichiarato Miroslav Jenca, vice presidente per Europa, Asia Centrale e Americhe del dipartimento per gli Affari politici delle Nazioni Unite. Dopo i raid, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha chiesto alla comunità internazionale di passare dalle parole ai fatti, dando tempo a Vladimir Putin fino a lunedì, come richiesto da Donald Trump, per accettare un faccia a facia, mentre il presidente francese, Emmanuel Macron sottolinea i rischi legati alla politica russa di destabilizzazione.
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