Ucraina, dagli Usa no all'invio di soldati, ipotesi scudo aereo
Gianmarco Murroni - Città del Vaticano
“L’Europa è in grado di proteggere l’Ucraina, non invieremo soldati statunitensi al confine”: è quanto ha affermato il presidente Usa Donald Trump dopo gli incontri negli scorsi giorni con il presidente ucraino Zelensky e quello russo Putin. Dalla Casa Bianca è arrivata anche la conferma che il sostegno aereo resta un’opzione o una possibilità, ma non sono stati forniti dettagli. Trump si è detto, però, ottimista sulla fine della guerra: "Di tutte le sei guerre che ho fatto cessare, questa credevo fosse la più facile e invece le cose sono complicate", ha detto il presidente.
Vertice Ucraina-Russia
L’attenzione si sposta ora sul possibile incontro tra Zelensky e Putin. Trump ha confermato la volontà di farli sedere al tavolo prima di unirsi a un eventuale trilaterale: "Lasciamo che si parlino. Se tutto va bene guiderò io e concluderemo la questione", ha dichiarato il capo della Casa Bianca. Le parti stanno lavorando per fissare l’incontro entro fine agosto. I nodi da sciogliere sono tanti: dalle garanzie di sicurezza per Kyiv alle posizioni più che distanti tra Putin e Zelensky. Il Cremlino comunque ha aperto a un incontro. Sarebbe stato lo stesso Putin a proporlo, indicando Mosca come sede. Zelensky però ha rifiutato: si è detto disponibile, ma ha respinto l'idea di un vertice nella capitale russa. Una delle ipotesi in campo è quella di Ginevra, anche Austria e Svizzera si sono offerte di ospitare l'eventuale incontro. Secondo un funzionario dell'amministrazione Trump citato da Politico, la Casa Bianca starebbe invece pensando a Budapest per il trilaterale.
Reazione di Mosca
Da parte sua, Mosca elogia l’approccio del presidente americano. "Dall’incontro in Alaska è emerso che la squadra di Trump desidera sinceramente un risultato a lungo termine - ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov - Trump ha iniziato ad affrontare la crisi in maniera molto più approfondita, comprendendo che è necessario eliminare le cause alla radice, come il presidente Putin ha sempre sottolineato". Sul nodo dei territori, centrale per un possibile cessate il fuoco insieme alla questione delle garanzie di sicurezza, Lavrov ha precisato che "non abbiamo mai avuto l’obiettivo di conquistare territori come Crimea, Donbass o Novorossija, bensì proteggere le popolazioni di lingua russa che vivono su queste terre da secoli". Il capo della diplomazia di Mosca ha aggiunto che "senza rispetto per gli interessi di sicurezza della Russia e per i diritti dei russi in Ucraina, non si può parlare di un accordo a lungo termine".
Riunione Nato
Intanto, ieri il capo di Stato Maggiore degli Stati Uniti, Dan Caine, si è riunito a Washington con gli alti ufficiali militari europei: i leader occidentali spingono per un’intesa, il generale Caine punta a "migliori opzioni per un potenziale accordo di pace in Ucraina". I colloqui hanno preceduto la riunione virtuale dei capi militari della Nato prevista per oggi, alla quale dovrebbe partecipare lo stesso Caine. "Tramite videoconferenza, ospiterò una riunione dei Capi di Stato Maggiore della Difesa delle 32 nazioni alleate - ha reso noto l'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, capo del Comitato militare della Nato - Ci sarà anche il Generale Grynkewich, comandante supremo alleato, alla sua prima partecipazione a una riunione del Comitato Militare. Mentre procedono gli sforzi diplomatici per garantire la pace in Ucraina, attendo il suo aggiornamento sull'attuale situazione di sicurezza".
Attacchi russi nella notte
Nella notte, l'esercito russo ha lanciato un massiccio attacco con droni sulla città di Okhtyrka, nella regione ucraina di Sumy. Almeno 12 persone sono rimaste ferite, tra cui 2 bambini. Lo riferisce la polizia regionale. Nel raid sono rimasti danneggiati un condominio, 13 abitazioni private, una dependance e un garage. "Le truppe russe hanno dimostrato ancora una volta il loro atteggiamento cinico nei confronti della vita e della sicurezza dei civili attaccando deliberatamente le zone residenziali", ha affermato la polizia. Un altro attacco notturno ha colpito il distretto di Izmail, nella regione di Odessa, danneggiando infrastrutture portuali e provocando un vasto incendio. Una persona è rimasta ferita. Secondo le autorità, l'attacco è stato condotto con droni kamikaze di tipo Shahed. Nonostante l'intervento delle unità di difesa aerea, alcuni droni hanno colpito gli obiettivi, causando danni a un impianto di infrastrutture per carburante ed energia. L'incendio che ne è seguito ha richiesto l'intervento di 54 soccorritori, 16 mezzi, un treno antincendio e i vigili del fuoco locali.
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