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Persone in fuga dal campo sfollati di Zamzam Persone in fuga dal campo sfollati di Zamzam

Sudan, oltre 1.500 morti nel massacro di Zamzam. Bambini a rischio fame

La strage, che si sarebbe consumata tra l’11 il 14 aprile scorsi nel Darfur settentrionale?e di cui si è avuta conferma solo ieri, rappresenterebbe uno tra i peggiori crimini di guerra dall’inizio del conflitto sudanese. Allarme Oms: entro fine del 2025 oltre 700 mila minori sotto i cinque anni rischiano di soffrire di malnutrizione acuta

Sara Costantini - Città del Vaticano

È un drammatico rialzo quello che nelle ultime ore arriva da una commissione investigativa del Sudan che calcola in oltre 1.500 i civili, e non 400 come sembrava in un primo tempo, morti nel violento attacco perpetrato lo scorso aprile, dall’11 al 14, 72 ore in tutto, dalle Forze di Supporto Rapido (Rsf) contro il campo sfollati di Zamzam, il più grande del Paese, che da oltre 20 anni ospita famiglie in fuga da luoghi colpiti dal conflitto. Una violenza iniziata nei primi anni ’80 e intensificatasi nel 2000, che vede coinvolto il gruppo paramilitare nato dalle milizie janjaweed accusate di crimini di guerra. Secondo le ricostruzioni, l’attacco è stato accompagnato da esecuzioni sommarie, saccheggi, incendi di abitazioni e rapimenti di massa. In molti casi, intere famiglie sono state sterminate.

Bilancio reale devastante

Fino a pochi mesi fa, l’Onu e altri rapporti parlavano di “centinaia” di vittime. Ma una commissione investigativa locale ha drammaticamente rivisto il bilancio che potrebbe essere “significativamente più alto” ed arrivare, secondo alcuni, addirittura a circa 2000 morti. “Ogni persona scampata alla strage ha perso almeno un familiare”, riportano i testimoni che dichiarano di non aver assistito a niente di simile “nemmeno durante il Duemila in Darfur”.

Un massacro senza indignazione globale

Abdallah Abugarda, rappresentante della Darfur Diaspora Association nel Regno Unito, racconta che 4.500 membri della sua comunità conoscono personalmente qualcuno ucciso a Zamzam. “Il massacro di Zamzam, è uno dei crimini più efferati della storia recente. Eppure non c’è stata alcuna reazione internazionale di peso”, denuncia Abugarda. Claire Nicolet, vice responsabile delle emergenze di Medici senza frontiere, descrive l’attacco come un colpo inferto “ad alcune delle persone più vulnerabili sulla Terra”. I sopravvissuti, spiega Nicolet, hanno subito saccheggi diffusi, violenze sessuali e aggressioni durante la fuga, per poi trovarsi costretti a vivere in condizioni disumane nei campi di transito. Numerose donne sono state rapite.

I bambini, le prime vittime

Se il massacro di Zamzam rappresenta un picco di violenza, la crisi umanitaria che colpisce il Sudan ha un volto quotidiano: quello dei bambini. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa 770.000 minori sotto i cinque anni rischiano di soffrire di malnutrizione acuta entro fine 2025. In molte zone del Paese è già stata dichiarata la carestia. “La violenza incessante ha portato fame, malattie e sofferenze. A El Fasher, capitale dello stato del Darfur Settentrionale, le persone sono costrette a nutrirsi di cibo per animali”, denuncia Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms. Solo nella prima metà dell’anno, l’agenzia dell’Onu ha curato 17.000 bambini gravemente malnutriti, ma moltissimi restano irraggiungibili a causa dei combattimenti. Alla fame si sommano epidemie di colera, 100.000 casi nell’ultimo anno, malaria e febbre dengue, aggravate dalle recenti inondazioni. Le scuole e i centri sanitari vengono colpiti nei bombardamenti, mentre gli operatori umanitari incontrano blocchi armati, minacce e furti. La situazione in Sudan si è aggravata a partire da due anni fa, quando la rivalità tra l’esercito regolare e le Rsf è sfociata in uno scontro armato aperto. Le Rsf si sono trasformate in una potente forza paramilitare che oggi controlla vaste aree del Darfur e altre regioni strategiche del Paese. La Corte Penale Internazionale ha dichiarato di avere “ragionevoli motivi” per ritenere che in Darfur siano in corso crimini di guerra e crimini contro l’umanità.

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08 agosto 2025, 13:44