杏MAP导航

Cerca

Una foto della mostra dedicata agli scatti di Luigi Ghirri. Una foto della mostra dedicata agli scatti di Luigi Ghirri.

Sguardi sull'infinito tra poesia, cinema e fotografia

Al museo d’arte di Gradara una mostra dedicata agli scatti di Luigi Ghirri. Un percorso espositivo accompagnato dai testi di Gianni Celati e dalle suggestioni di Giacomo Leopardi

Mara Miceli - Città del Vaticano

Un viaggio poetico, intimo e sorprendente. Così si presenta Blu infinito. In viaggio con Gianni Celati e Giacomo Leopardi, la mostra dedicata alle fotografie di Luigi Ghirri, ospitata al Museo d’Arte Rubini Vesir (Marv) di Gradara fino al 21 settembre. Un progetto che intreccia tre sguardi differenti eppure affini: la poetica leopardiana, la narrazione cinematografica di Gianni Celati e l’occhio fotografico di Ghirri.

Il paesaggio diventa uno spazio interiore

“Sono autori appartenenti a epoche diverse, ma accomunati dalla capacità di trasformare il paesaggio quotidiano in uno spazio interiore, in un varco verso l’infinito” spiega Luca Baroni, direttore della rete museale Marche Nord e curatore dell’esposizione.

Ascolta l'intervista a Luca Baroni

La mostra prende spunto dal film “Strada provinciale delle anime”, girato da Celati nel 1991 con la collaborazione di Ghirri. Un viaggio in corriera - “azzurra”, per precisa scelta simbolica - che attraversa le periferie padane, trasformando luoghi apparentemente marginali in paesaggi poetici. “Non era un viaggio per arrivare da qualche parte” ricorda Baroni, “ma un’occasione di condivisione, per scoprire il valore nascosto nelle cose vicine, spesso trascurate”.

Scatti, testi e suggestioni

Le 81 fotografie esposte, tra scatti di scena e immagini preparatorie, dialogano con i testi di Celati e con le suggestioni leopardiane: la siepe, il colle, l’infinito come oltre immaginato. Il colore blu, che ricorre nelle cornici e nei pannelli, diventa simbolo dell’immaginazione: “È il colore del cielo e del mare, quello dell’altrove. Anche in inglese going into the blue significa entrare in uno spazio mentale diverso dalla realtà fisica”, spiega Baroni. Il Marv, inaugurato nel 2023, è uno spazio giovane e intimo, inserito nel borgo medievale di Gradara, celebre per la vicenda di Paolo e Francesca narrata da Dante.

Il fotografo Luigi Ghirri.
Il fotografo Luigi Ghirri.

Il valore della lentezza

“Non siamo un grande museo - sottolinea Luca Baroni - ma questo ci consente di offrire ai visitatori un contatto diretto, quasi personale con le opere”. La scelta di inaugurare il percorso espositivo con una mostra di Ghirri, intrecciata con la poetica di Celati e Leopardi, vuole essere un’apertura significativa per il museo e per le Marche, portando l’attenzione sulla fotografia contemporanea e sul valore della lentezza.


Un dialogo tra parole e immagini

“Celati e Ghirri ci insegnano che la lentezza non è un lusso - osserva Luca Baroni – ma un modo per accorgersi dei dettagli, per restituire valore alle piccole cose”. La mostra non si fermerà a Gradara. In autunno si sposterà ad Appecchio, nel cuore dell’Appennino marchigiano, nell’ambito del festival Tank – Immagine analogica. Un’occasione per coinvolgere nuove comunità e continuare il viaggio iniziato da Celati più di trent’anni fa. Un dialogo sospeso tra immagini, parole e note, che restituisce al visitatore il tempo perduto dello sguardo. Perché l’infinito, a volte, si trova dietro una finestra d’autobus o in un dettaglio che credevamo invisibile o perduto.

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

21 agosto 2025, 09:36