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Il premier israeliano Benjamin Netanyahu con alcuni ministri Il premier israeliano Benjamin Netanyahu con alcuni ministri

Gaza, Netanyahu: giovedì la decisione sull’occupazione della Striscia

“L’esercito è contrario, ma alla fine obbedirà agli ordini del governo”: il premier israeliano Benjamin Netanyahu liquida così le frizioni avute con i vertici militari nella riunione del gabinetto di sicurezza di martedì scorso e rimanda a giovedì la decisione sul futuro dell’enclave palestinese. L’appello delle Nazioni Unite: “L’occupazione di Gaza avrebbe conseguenze catastrofiche”

Roberta Barbi – Città del Vaticano

È in programma per giovedì, probabilmente alle 18, la riunione del governo israeliano che deciderà sul futuro di Gaza. All’interno dell’esecutivo ci sono posizioni divergenti, ma l’opposizione maggiore viene dall’esercito: qualora le operazioni fossero estese all’area centrale della Striscia, infatti, dovrebbero procedere all’evacuazione di un milione di persone, costruire un nuovo campo per gli sfollati e provvedere alle loro necessità, oltre alla possibilità che questa opzione determini la condanna a morte per gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas: queste le principali obiezioni avanzate dal capo dell’Idf, Eyal Zamir. Alla fine l’esercito si adeguerà alle decisioni del governo: questa la convinzione del premier israeliano Benjamin Netanyahu.   

La comunità internazionale

Sulla questione è intervenuto l’Onu che attraverso l’alto funzionario Miroslav Jenca, mette in guardia sulle “conseguenze catastrofiche” che avrebbe l’occupazione di Gaza per milioni di palestinesi: “Non esiste una soluzione militare al conflitto”, ha detto; senza contare che la decisione metterebbe in ulteriore pericolo di vita gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas: una posizione condivisa anche dai familiari che chiedono al governo israeliano di ripensarci. Anche l’Unione europea respinge con forza il piano di occupazione della Striscia, mentre gli Stati Uniti, secondo i media americani, assumeranno il controllo degli aiuti umanitari destinati all’enclave.

Sul campo

Secondo la protezione civile palestinese altre 56 persone sono morte mentre erano in attesa di cibo: 68 in totale le vittime nella giornata di ieri tra Khan Younis, Zikim e Gaza City, uccise dal fuoco israeliano. Nelle prime ore del mattino, infine, un camion che stava entrando a Gaza carico di aiuti umanitari, è stato assaltato dalla popolazione affamata, si è ribaltato e ha ucciso 20 persone. Sull’accaduto è intervenuto il governo della Striscia che ha accusato Israele di aver chiuso le strade di accesso principali, costringendo i camion a viaggiare su strade pericolose e poco sicure.

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06 agosto 2025, 08:23