A Roma la quarta Ukraine recovery conference
Francesco Citterich - Città del Vaticano
Sullo sfondo di un’intensificazione degli attacchi russi — nella notte un massiccio bombardamento su Kyiv ha provocato almeno due vittime civili —, si è aperta oggi a Roma l’Ukraine recovery conference 2025 (Ucr2025, la Conferenza sulla ripresa dell’Ucraina), quarta edizione di una serie di conferenze annuali di alto livello per confermare la solidarietà al Paese, l’impegno dei donatori e l’appoggio dell’Europa.
Un piano Marshall per l'Ucraina
Accolto da un caloroso applauso, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha ribadito la necessità di «un piano di resilienza, come il piano Marshall che ha ricostruito l’Europa dopo la Seconda guerra mondiale». Zelensky ha poi chiesto agli alleati di sfruttare questa «opportunità unica per lanciare insieme dei significativi passi in avanti». Nel suo intervento, il presidente del Consiglio dei ministri italiano, Giorgia Meloni, ha detto che la Conferenza «trasmette al mondo un messaggio importante: dice che siamo qui per fare la nostra parte per un obiettivo comune, per guardare oltre l’insopportabile ingiustizia inflitta al popolo ucraino e saper immaginare una Ucraina libera e prospera, immaginare il dopo». «Sotto il fuoco dei bombardamenti, Kyiv sta approvando riforma dopo riforma», ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von Leyen, sottolineando l’importanza del percorso di adesione all’Ue: «Per milioni di cittadini ucraini il domani ha due bandiere: quella dell’Ucraina e quella dell’Europa. Facciamo in modo che diventi realtà».
Finanziamenti per almeno 16 milioni di euro
La due giorni romana vede impegnati 5.000 partecipanti, fra cui circa 100 delegazioni governative e 40 di organizzazioni internazionali — incluse le principali banche di sviluppo — e 2.000 aziende e rappresentati di autonomie locali e società civile. Oltre 500 i giornalisti accreditati. La Ucr2025 darà continuità al lavoro avviato nei precedenti appuntamenti di Lugano (2022), Londra (2023) e Berlino (2024), confermando le fondamentali quattro aree per il processo di ripresa, modernizzazione e riforme dell’Ucraina: imprenditoriale, umana, locale e regionale e quella delle riforme nel percorso di adesione di Kyiv all’Ue. A queste si affiancherà una importante dimensione culturale e di tutela del patrimonio nelle aree di conflitto. Partecipano ai lavori 50 tra ministri e capi di Stato e di governo. L’obiettivo dichiarato della Conferenza è quello di annunciare impegni per l’Ucraina in termini di finanziamenti e di nuove intese tali da superare — o almeno eguagliare — gli oltre 16 miliardi di euro di fondi per la ripresa dell’Ucraina incassati l’anno scorso a Berlino.
La difesa resta una priorità
Ma insieme alle auspicate partnership, joint venture e iniziative finanziarie per la ricostruzione, a tenere banco sarà anche il sostegno militare all’Ucraina: l’Ue sta valutando l’istituzione di un fondo da 100 miliardi di euro per Kyiv, che potrebbe essere incluso nella proposta per il prossimo Bilancio Ue settennale. Meloni e Zelensky parteciperanno poi da remoto anche al secondo, atteso appuntamento del tandem di sostegno a Kyiv: una call dei cosiddetti “volenterosi” con Emmanuel Macron e Keir Starmer, collegati dal Regno Unito, per fare il punto sul tema urgente della difesa dagli attacchi russi, sempre più pesanti su tutto il Paese invaso. Con la partecipazione inedita da Roma anche dell’inviato statunitense per l’Ucraina, il generale Keith Kellogg, come a indicare un rinnovato slancio dell’amministrazione di Washington a sostegno di Kyiv. Durante l’attacco di stanotte a Kyiv, anche la Nunziatura Apostolica ha subito alcuni danni all’edificio principale, nonché alle aree di servizio, a causa di frammenti di droni che hanno colpito i due edifici residenziali civili posti nelle immediate vicinanze.
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