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Le squadre di soccorso statunitensi alla ricerca dei dispersi ai piedi del fiume Guadalupe Le squadre di soccorso statunitensi alla ricerca dei dispersi ai piedi del fiume Guadalupe  (2025 Getty Images)

Texas, sale a 82 il numero dei morti per l'esondazione del fiume Guadalupe

Tra le vittime anche 28 bambine. Partecipavano al centro estivo cristiano di Camp Mystic. Si cercano ancora 41 dispersi, mentre nel Paese cresce la polemica sulla gestione delle emergenze idrogeologiche.

Guglielmo Gallone - Città del Vaticano

Terreno scosceso, aria umida proveniente dalla pianura, suolo  incapace di assorbire il diluvio alimentato dall’esondazione del fiume Guadalupe: sono le cause alla base della devastante alluvione che venerdì ha colpito il centro estivo di Camp Mystic, nella contea di Kerr, in Texas, e che finora ha provocato la morte di 82 persone.  Tra queste, anche 28 bambine, mentre altre dieci non sono ancora state trovate, su un totale di 41 dispersi.

Il centro estivo cristiano di Camp Mystic

Perché il centro estivo cristiano di Camp Mystic, fondato nel 1926 ma divenuto davvero attivo nel 1939, aveva proprio questa missione: trasmettere fiducia e capacità di leadership alle giovani statunitensi.  Il tutto all’insegna della tradizione e della vita comunitaria, aspetti oggi sempre più atipici in un Paese polarizzato e meno proteso al dialogo. Al contrario, a Camp Mystic le ragazze cantano le stesse canzoni delle mamme e delle zie, imparano ad andare a cavallo, scrivono lettere di ringraziamento, gareggiano sulle canoe come le tribù Kiowa e Tonkawa, vestono di bianco quando mangiano pollo fritto, indossano ciondoli che rappresentano la loro capanna, vivono  all’insegna del motto «siate gentili le une con le altre».

Il Texas, Stato più colpito dalle inondazioni

Parole ancora più centrali oggi, di fronte a una strage che conferma il Texas lo Stato più letale degli Usa per quanto riguarda le morti legate alle inondazioni. Uno studio di Sharif pubblicato nel 2021 e citato oggi dal «Wall Street Journal» ha mostrato che il Texas ha registrato 1.069 morti per alluvioni tra il 1959 e il 2019. Ciò è dovuto soprattutto alla “Flash flood alley” che, tra Dallas e San Antonio, è considerata la regione più a rischio per eventi di questo tipo. Quando c’è un temporale, l’acqua non defluisce e, trattandosi di una zona semiarida con un sottile strato di terreno sopra la roccia, i torrenti salgono rapidamente. A ciò bisogna aggiungere che queste alluvioni lampo iniziano entro sei o tre ore dalla pioggia intensa e l’acqua può salire così velocemente da non lasciare via di fuga alle persone. Nel solo 2023, ben 145 persone sono morte a causa di questo tipo di eventi e quasi la metà dei decessi riguarda persone rimaste intrappolate nei propri veicoli. Nella contea di Kerr l’allerta era stata data ma in ritardo perché, come riferito dal giudice Rob Kelly, il più alto funzionario della contea, «nessuno sapeva che questo tipo di alluvione sarebbe arrivata. Non abbiamo un sistema di allerta».

L'incognita politica

Il vero problema di questa tragedia, oltre all’evento climatico estremo in sé, risiede allora proprio nella  mancata organizzazione politica e la scarsa gestione di fenomeni simili in una zona nota per essere pericolosa. Finora i soccorritori hanno salvato oltre 850 persone, ma il governatore Greg Abbott ha già avvertito che nuove piogge intense stanno ingrossando i corsi d’acqua nella contea, tutt’altro che fuori pericolo.

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07 luglio 2025, 14:46