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Le alluvioni nella città pakistana di Hyderabad Le alluvioni nella città pakistana di Hyderabad  (AFP or licensors)

Pakistan, decine di vittime a causa delle alluvioni

Il Paese asiatico è alle prese con piogge estreme, che hanno provocato inondazioni in diverse città e in vaste aree rurali. Questi fenomeni hanno causato molte vittime e feriti, con 57 morti solo negli ultimi due giorni

Emil Sandberg – Città del Vaticano

Le forti piogge monsoniche in Pakistan hanno ucciso circa 60 persone negli ultimi due giorni, di cui almeno 24 bambini. Incessanti precipitazioni hanno iniziato a sferzare il Punjab, la provincia più popolosa del Pakistan, causando inondazioni in diverse città e in vaste aree rurali. Almeno tre turisti sono morti e altre 15 persone sono disperse dopo altre inondazioni che hanno colpito il distretto settentrionale di Chilas. Secondo i rapporti dell'Autorità nazionale per la gestione dei disastri, la maggior parte delle morti è stata causata dal crollo di edifici. Questo è l'ultimo evento meteorologico estremo che ha colpito il Pakistan, che negli ultimi anni ha registrato un’alternanza di intense ondate di calore e inondazioni. Diversi scienziati e funzionari locali hanno collegato questi eventi al cambiamento climatico. In un'intervista telefonica con il New York Times, Malak Jamil, 56 anni, proprietario di una piccola fattoria a Chakwa, ha raccontato: “Le acque alluvionali hanno inghiottito le nostre case e i nostri raccolti davanti ai miei occhi”. Le inondazioni hanno impedito l'accesso alle strade di molte aree del Paese, tanto che l'esercito pakistano ha dovuto dispiegare elicotteri per evacuare più di un centinaio di persone bloccate

Altre vittime

Le forti piogge monsoniche stanno colpendo il Pakistan da oltre un mese, con diverse vittime segnalate dal 26 giugno. Solo la scorsa settimana ci sono stati dieci giorni di forti precipitazioni e inondazioni lampo in tutto il Pakistan, che hanno ucciso secondo un bilancio aggiornato diffuso dall'Afp oltre 200 persone e ne hanno ferite centinaia. Irfan Virk, vicedirettore del Dipartimento meteorologico pakistano, ha dichiarato che “i meteorologi non possono escludere il ripetersi di fenomeni estremi come le devastanti inondazioni del 2022”. Nel 2022 le forti piogge inondarono un terzo del Paese, uccidendo oltre 1.700 persone e causando perdite economiche per oltre 33 miliardi di dollari.

L’impatto del cambiamento climatico

Secondo il Global Climate Risk Index, il Pakistan è al quinto posto tra i Paesi più vulnerabili ai cambiamenti climatici. Ciò indica che, con tutta probabilità, subirà eventi meteorologici estremi sempre più gravi. Fin a oggi, i danni totali delle inondazioni sono stimati in 12,7 miliardi di euro, con una perdita totale di 13 miliardi di euro. Inondazioni e siccità sono diventate eventi regolari, previsti ogni anno in Pakistan. È quindi fondamentale riconoscere l'importanza di una pianificazione degli insediamenti resiliente al clima e incorporare la dimensione del cambiamento climatico nei progetti di sviluppo.

Mancata gestione

Il Pakistan deve affrontare anche un altro problema di pianificazione e gestione urbana. Nella maggior parte delle città sono stati preparati piani regolatori e piani di sviluppo urbano, ma a causa della mancata attuazione dei quadri giuridici e amministrativi, non sono stati seguiti. Lo scorso 7 luglio questo metodo di pianificazione urbana, unito al maltempo, ha provocato il crollo di un edificio che ha causato la morte di 27 persone. Purtroppo i crolli di edifici sono frequenti in Pakistan: in un incidente simile, nel giugno 2020, un edificio è crollato a Karachi, capitale della provincia meridionale del Sindh, uccidendo 22 persone.

Senza cambiamenti un futuro cupo

I modelli informatici hanno dimostrato che il riscaldamento causato dall'uomo ha contribuito alla intensificazione delle piogge. “Con il perdurare delle piogge monsoniche e l'innalzamento delle acque, i bambini corrono rischi mortali, dall'annegamento al crollo delle case, dall'aumento delle malattie trasmesse dall'acqua alla folgorazione”, ha evidenziato tramite una nota il Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia (Unicef). Al momento gli scienziati temono che, senza drastici miglioramenti, la situazione continuerà a peggiorare.

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22 luglio 2025, 09:54