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La presentazione del rapporto sull'IA di Ital Communications La presentazione del rapporto sull'IA di Ital Communications  Fake News

Gli italiani si affidano all’AI ma la stragrande maggioranza ne sa poco

Presentato il rapporto Ital Commiunications-IISF. Quasi due italiani su dieci sentono di potersi affidare all’intelligenza artificiale, ma il 67% degli individui ritiene che la propria sicurezza informatica possa essere minacciata. Ancora scarsa la formazione. Necessaria la verifica delle fonti per arginare le fake news

Alessandro Guarasci - Città del Vaticano

Il rapporto tra gli italiani e intelligenza artificiale sembra fatto di un misto di interesse e di diffidenza. Nel 2025, il 21% dei cittadini del Paese, era il 16% nel 2024, è molto ottimista nei confronti degli sviluppi futuri dell’IA e il 77% dichiara di usare strumenti e applicativi, contro il 69% dell’anno precedente. Eppure solo il 7% delle persone intervistate pensa di avere una conoscenza approfondita della materia, un dato immutato rispetto al 2024. Lo dice il Quinto Rapporto Ital Communications-IISFA (Associazione Italiana Digital Forensics) “L'Intelligenza Artificiale in Italia. Come sta cambiando la nostra società”, realizzato dall’Istituto Piepoli e presentato al Senato.

Livello di conoscenza dell’IA molto limitato

La ricerca prende in esame anche temi affrontati che con l’intelligenza artificiali si pongono con sempre maggiore forza, come la privacy, la tutela dei dati, la disinformazione, le fake news. Nei fatti l’intelligenza artificiale è entrata nella vita di tutti noi e si amplia il numero delle persone che sembra fiducioso, tanto che il il 18% degli intervistati sente di potersi affidare ai sistemi di IA. Eppure il livello di conoscenza è molto limitato, infatti un italiano su due dichiara di saperne ‘qualcosa’. D’altronde ogni mese aumentano le piattaforme che propongono strumenti di intelligenza artificiale, e l’accuratezza aumenta mediamente ogni sei mesi.

Sicurezza informatica minacciata

Più di otto italiani su dieci si dicono interessati a migliorare la propria conoscenza, anche poi meno di un terzo sente l’esigenza di migliorare le proprie conoscenze. Dunque un misto di attenzione e paura, se consideriamo che il 67% degli individui ritiene e che la propria sicurezza informatica possa essere minacciata dagli usi legati all’IA: quasi uno su quattro si dichiara molto preoccupato. D’altronde stanno aumentando i casi di truffe informatiche, e un ulteriore sviluppo degli strumenti di intelligenza artificiali potrebbe dare ulteriori armi ai malintenzionati.

L’impatto dell’IA generativa e le fake news

Dunque, quattro italiani dichiarano di usare l’intelligenza artificiale più di prima. Ma quello che ha cambiato il panorama negli ultimi anni è stata la IA generativa, ovvero la possibilità di generare, foto, video, ma che aumentare l’efficienza di una serie di processi produttivi, con inevitabili effetti sull’occupazione. Comunque, il 60% delle persone afferma di sapere cosa sia (51% nel 2024) e il 61% si affida a questo sistema (55% nel 2024). La circolazione delle fake news, l’affollamento delle notizie, le iperboli mediatiche, la difficile individuazione delle fonti, lo scarso approfondimento, l’enfasi sulle notizie negative, le scarse regole sui social media portano a una certa confusione e alla percezione di perdita di qualità, di controllo e di fiducia nei mezzi di comunicazione.

Attenzione alla privacy e alla cybersecurity

Secondo Domenico Colotta, Founder Ital Communications e Presidente Assocomunicatori, “dal Quinto Rapporto Ital Communications-IISFA-Istituto Piepoli emerge chiaramente che il nostro Paese si sta costantemente avvicinando all’intelligenza artificiale, vedendone l’utilità pratica, anche se restano dubbi in materia di privacy, corretta informazione e timore rispetto alla perdita di posti di lavoro”. Gerardo Costabile, Presidente IISFA, aggiunge che “l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il modo in cui affrontiamo la protezione dei dati e la sicurezza informatica ed anche il rapporto ci aiuta in questa fotografia. La percezione della minaccia alla cybersecurity legata all'IA è elevata secondo quasi il 70% degli intervistati e, purtroppo, si scontra con una grave carenza nelle capacità individuali di identificarla, dato che solo il 10% si sente sicuro nel riconoscere potenziali attacchi".

 

 

 

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16 luglio 2025, 10:47