杏MAP导航

Cerca

Colonne di fumo si alzano da Gaza dopo un raid israeliano Colonne di fumo si alzano da Gaza dopo un raid israeliano 

Gaza, strage di bambini in fila per l'acqua

Altri otto bambini uccisi mentre erano in attesa della distribuzione dell'acqua. Dall'alba di oggi sono almeno dodici le vittime registrate nell'enclave palestinese. Le trattative per la tregua intanto sono in stallo, Trump spera in una soluzione "nel corso della prossima settimana". Netanyahu minaccia: "Dopo la tregua riprenderemo la guerra"

Roberto Paglialonga - Città del Vaticano

In un attacco di domenica da parte delle forze israeliane nella località di Nuseirat, zona centrale della Striscia, almeno otto bambini sono stati uccisi. Si trovavano in fila per l’acqua, questa volta. Mentre giovedì, come riferito nei giorni scorsi, i nove uccisi erano in attesa di cibo nutrizionale fuori da un centro medico. L’Idf ha dichiarato che ieri mattina, durante un raid «contro un terrorista operativo della Jihad islamica», a causa «di un malfunzionamento tecnico del proiettile, questo ha colpito a decine di metri di distanza dall’obiettivo designato». Secondo alcune testimonianze raccolte dall’Associated Press i piccoli che attendevano di ricevere le taniche di acqua erano circa 20, quindi il numero dei morti avrebbe potuto essere ben più grande. L’Unicef denuncia sui social che i bambini caduti sotto i colpi delle bombe e delle armi da fuoco solo nella prima settimana di luglio sarebbero più di 100.

Ancora morti a Gaza

Il portavoce dell’agenzia di protezione civile palestinese, Mahmud Bassal, ha dichiarato che il totale dei morti della giornata di ieri ammonterebbe ad almeno 43, di cui 11 in un mercato di Gaza City. Dall’alba di oggi, invece, i morti sarebbero già più di 12 in diversi attacchi su tutto il territorio palestinese, secondo fonti mediche riportate da Al Jazeera. Per parte sua, l’Idf rivendica di aver colpito oltre 100 obiettivi terroristici nella Striscia durante le ultime 24 ore.

Le speranze di Trump per la tregua

Le trattative per la tregua, nel frattempo, sono al palo, nonostante le speranze del presidente degli Usa, Donald Trump, che si augura «di sistemare la questione nel corso della prossima settimana». Mentre Hamas e Jihad islamica si sono riunite per discutere gli sviluppi dei negoziati sul cessate-il-fuoco, e mentre lo stallo non fa che contribuire al peggioramento della situazione umanitaria nell’enclave.

Caritas Gerusalemme: "Vita civile al collasso"

«La crisi ha raggiunto un livello di devastazione senza precedenti», ha scritto in una nota Caritas Gerusalemme, «ogni settore della vita civile è al collasso». La fame acuta ha colpito l’intera popolazione; «oltre l’80% delle infrastrutture Wash (acqua, igiene e servizi sanitari) si trova in zone di conflitto attivo», e solo a giugno «ci sono stati 484 casi sospetti di meningite»; gli ospedali sono al collasso e «con risorse insufficienti»; l’istruzione «è bloccata, con conseguenze per oltre 33.000 bambini»; e ancora «680 camion di aiuti sono fermi al confine».

Problemi di politica interna per Netanyahu

In questo contesto non paiono rassicuranti le affermazioni del premier israeliano, Benjamin Netanyahu, che ha già minacciato di voler riprendere la guerra dopo l’eventuale pausa per la tregua di 60 giorni. «Trasferiremo la popolazione della Striscia verso sud e imporremo un assedio al nord di Gaza», ha promesso al ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich, considerato uno dei “falchi” della destra religiosa estremista. Intanto, però, continuano i problemi politici interni per il premier e il suo staff. Il procuratore generale di Israele ha dichiarato che Jonatan Urich, consigliere stretto di Netanyahu (arrestato assieme all’ex portavoce, Eli Feldstein, nell’ambito del cosiddetto “Qatargate”), è stato informato della possibilità di essere perseguito penalmente per aver fornito informazioni riservate con l’intento di danneggiare la sicurezza del Paese. Oggi, invece, dovrebbe essere votato alla Knesset l'impeachmente contro il deputato arabo-israeliano, Ayman Odeh, parlamentare leader del partito di sinistra Hadash-Ta-al, che membri della coalizione di governo ma anche dell'opposizione accusano di sostegno al terrorismo per un tweet di mesi fa in cui auspicava la fine del "giogo dell'occupazione" per "liberare entrambi i popoli" , e attaccava il governo israeliano per la "guerra di annientamento" contro il popolo palestinese.

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

14 luglio 2025, 11:59