Se la letteratura è musica, concerto a Roma ricordando Federico Sanguineti
di Giuseppe Russo
Ieri sera, all’orto botanico di Roma, le cicale hanno smesso di cantare per fare spazio all’Eugenio Renzetti Group Zero. Il gruppo, accompagnato dal fruscio degli alberi e dall’ondeggiare delle foglie spinte dal vento, ha portato gli spettatori in un viaggio fatto di mistero e coinvolgimento. Nell’ambito di «Classica al tramonto», la rassegna estiva dell’Istituzione Universitaria dei Concerti (IUC), della quale la Radio Vaticana è Media Partner, letteratura e musica si sono fuse per dare vita a K/024, un progetto che mette insieme brani rivisitati dall’eclettico trombonista Renzetti con la voce registrata di Federico Sanguineti, filologo, italianista, figlio del celebre poeta, scomparso nel 2025 a 15 anni di distanza dal padre.
“Sanguineti secondo Sanguineti” è il testo dal quale parte il progetto, un rapporto familiare come quello descritto nella Lettera al padre di Kafka, al quale si ispira il lavoro. Concerto prevalentemente jazz, scorrevole e godibile, affrontato con particolare maestria dall’ottetto costituito da Eugenio Renzetti, autore degli arrangiamenti; Simone Alessandrini (sax contralto, sax soprano, e flauto); Roberto Bottalico (sax tenore, clarinetto); Francesco Fratini (tromba, flicorno); Andrea Saffirio (pianoforte, tastiere); Pietro Ciancaglini (contrabbasso, basso elettrico); Riccardo Gambatesa (batteria); Pietro Pompei (percussioni).
L’accostamento tra letteratura e musica è sembrato particolarmente riuscito, qualcosa di unico, capace di plasmare una nuova forma espressiva. Ad accompagnare la serata, la meravigliosa ambientazione dell’orto botanico di Roma, un vento piacevole, e l’ottimo cous cous garantito da un’associazione formata da italiani e immigrati, perché la musica può e deve essere anche inclusione.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui