Caritas Internationalis: ¡°Le atrocit¨¤ a Gaza devono cessare¡±
Kielce Gussie ¨C Vatican News
Durante l¡¯Angelus a Castel Gandolfo, Papa Leone ha ribadito il suo appello al rispetto del diritto umanitario internazionale. In un¡¯intervista a Vatican News, Alistair Dutton, Segretario Generale di , ha rilanciato la richiesta del Papa.
Tutti soffriamo
¡°Come dice san Paolo, quando una parte del corpo soffre, tutti soffriamo¡±, ha sottolineato Dutton, riflettendo sull¡¯attacco all¡¯unica parrocchia cattolica di Gaza avvenuto la scorsa settimana. Ha poi osservato che due dei tre cristiani uccisi si trovavano nel centro di ascolto di Caritas Gerusalemme, che offre "consulenza e supporto psicologico alle persone che vivono in condizioni insopportabili". A nome di Caritas, il Segretario Generale ha espresso profondo dolore e rabbia per la situazione. Ha riaffermato l¡¯importanza e l¡¯urgente bisogno che ¡°la comunità internazionale faccia pressione sul Governo israeliano affinché ponga fine a questi attacchi che feriscono ogni giorno la popolazione civile¡±.
Nessun luogo è sicuro
Mentre 2.1 milioni di persone a Gaza affrontano la fame acuta e la mancanza di cibo e di riparo, Dutton ha ribadito il serio bisogno di un ¡°accesso umanitario su larga scala, in modi che siano riconoscibilmente umanitari e correttamente svolti¡±. Sebbene il Governo israeliano abbia annunciato a maggio che avrebbe consentito l¡¯ingresso degli aiuti, le restrizioni imposte hanno fatto arrivare in minima parte la quantità di cibo, medicine e altri beni di prima necessità. Inoltre centinaia di persone sono state uccise mentre erano in fila per riceverli. ¡°Ogni giorno, venti o trenta persone vengono uccise mentre cercano semplicemente di procurarsi il cibo di cui hanno bisogno e che è destinato alle loro famiglie¡± ha spiegato Dutton. Facendo eco alle parole di Papa Leone, Dutton ha sottolineato il bisogno di riconoscere e proteggere i luoghi di rifugio e di accoglienza, come chiese, scuole e centri sanitari.
Contro il diritto internazionale
All¡¯inizio di luglio, il ministro della Difesa israeliano ha proposto un piano per costringere i palestinesi di Gaza a trasferirsi in un campo a Rafah, definendolo una ¡°città umanitaria¡±. Di tutt¡¯altro avviso l¡¯ex primo ministro, Ehud Olmert, che invece ha definito la struttura un ¡°campo di concentramento¡± sostenendo che costringere i palestinesi a trasferirvisi sarebbe stata una ¡°pulizia etnica¡±. Dutton ha descritto l'area di Rafah come priva di strutture, alloggi, servizi igienici o docce. "Al momento non c'è nulla in quel posto, eppure alla gente è stato ordinato di andarsene¡±. Ha inoltre sostenuto che nessuno dovrebbe mai essere costretto a migrare. Ciò, aggiunge, viola il diritto internazionale che gli Stati membri hanno ripetutamente concordato. È davvero importante, ha proseguito Dutton, che ¡°diciamo chiaramente allo Stato di Israele che non può continuare e che gli altri Stati devono smettere di fornire a Israele il supporto che gli consente di continuare a perpetrare queste atrocità contro la popolazione di Gaza¡±.
Urgente bisogno di aiuti
Perché è così importante rispettare ora il diritto umanitario a Gaza? Durante l¡¯ultimo accordo di cessate il fuoco, 600 camion carichi di aiuti sono riusciti a entrare nella Striscia di Gaza. Ma da quando è finito, a marzo, ¡°la comunità internazionale è stata sostanzialmente bloccata all¡¯ingresso e il livello di aiuti in entrata è stato una piccola frazione¡± di quello precedente. Ora, ha sottolineato Dutton, il modo in cui vengono distribuiti gli aiuti è assolutamente cruciale. Viene fatto in maniera da dare la priorità agli anziani, ai genitori single, a quanti hanno meno possibilità di recarsi a prenderli. Tuttavia, reperire gli aiuti è ancora più difficile perché, come ha raccontato Dutton, tutti i punti di distribuzione usati in precedenza da Caritas sono stati bloccati, in tutta la Striscia sono rimasti solo quattro punti per gli aiuti alimentari. Anche l'accesso alle forniture mediche è stato limitato. Il Segretario Generale ha sottolineato come molte cliniche e ospedali siano stati chiusi, e come quelli rimasti aperti abbiano pochissime scorte. Ha anche precisato che, dopo l'attacco alla parrocchia della Sacra Famiglia, "due delle persone portate in ospedale e poi decedute, sono morte per mancanza di forniture mediche di base". Il messaggio di Dutton è chiaro: ¡°Abbiamo bisogno che i bombardamenti e le atrocità cessino immediatamente¡±.
Rischio carestia
In un comunicato, pubblicato oggi 21 luglio, Caritas Internationalis ricorda che esiste il rischio carestia a Gaza e che "ogni giorno decine di persone vengono uccise mentre fanno la fila per l'acqua e il cibo: provocando finora più di 750 morti e 5.000 feriti. Il cibo, l'acqua e altri beni di prima necessità vengono sistematicamente bloccati e distribuiti a livello puramente simbolico". "Alla luce dello spirito che ci guida - si legge - Caritas Internationalis condanna con la massima fermezza tutti questi atti e omissioni. Essi rappresentano un palese disprezzo dei valori e dei principi fondamentali dell'umanità e violano chiaramente il diritto internazionale, il diritto internazionale umanitario e il diritto internazionale dei diritti umani, nonché numerose disposizioni di convenzioni specifiche delle Nazioni Unite, tra cui la Convenzione per la prevenzione e la punizione del crimine di genocidio". Inoltre afferma che la situazione attuale va oltre ogni limite legale e morale, pertanto è necessario rompere "il circolo vizioso dell'odio, della violenza e dell'indifferenza internazionale di fronte alle immense sofferenze umane. Il silenzio dinanzi a questa situazione è complicità".
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