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Il vice sindaco di Srebrenica Hamdija Fejzic alla cerimonia di commemorazione per le vittime del genocidio Il vice sindaco di Srebrenica Hamdija Fejzic alla cerimonia di commemorazione per le vittime del genocidio  (ANSA)

Srebrenica, in migliaia alla cerimonia di commemorazione al Memoriale di Potocari

In Bosnia-Herzegovina e in molte capitali europee le cerimonie in occasione della Giornata internazionaledi riflessione e commemorazione del genocidio di Srebrenica, istituita dall’Onu nel 2024. Dai rappresentanti europei la ferma condanna di ogni forma di negazionismo

Stefano Leszczysnki - Città del Vaticano

Migliaia di persone dalle prime ore di questa mattina si sono radunate al Cimitero Memoriale di Potocari, alle porte di Srebrenica, per commemorare e rendere omaggio alle oltre 8 mila vittime del genocidio. Familiari, parenti, comuni cittadini in silenzio e tra le lacrime hanno sostato davanti alle tombe dei loro cari, nella sterminata spianata di stele bianche. E' lì che sono stati tumulati i resti di altre sette vittime del genocidio, identificate negli ultimi 12 mesi e che due giorni fa erano state trasportate con un corteo funebre partito da Visoko e che ha raggiunto Potocari attraversando il centro di Sarajevo.

La Marcia della Pace

Già nella serata di ieri erano giunti al Cimitero memoriale i circa 6 mila partecipanti alla Marcia per la Pace - la Mar? mira - fra i quali numerosi giovani italiani, che hanno percorso a ritroso i 100 km coperti dalle migliaia di bosniaci musulmani in fuga verso Tuzla, dopo l'occupazione di Srebrenica nel luglio 1995 ad opera delle forze serbo-bosniache. Alle cerimonie commemorative per il 30.mo anniversario del genocidio sono presenti le autorità politiche e religiose della Bosnia-Erzegovina, e numerosi capi di stato e di governo, ministri, alti funzionari di Paesi europei, rappresentanti di organizzazioni internazionali e delle istanze giudiziarie che hanno emesso condanne e continuano a perseguire i responsabili dei crimini perpetrati 30 anni fa. Quest’anno, tuttavia, non hanno preso parte alla cerimonia gli esponenti della Serbia e della Republika Srpska, l'entità a maggioranza serba della Bosnia-Erzegovina che non accettano la definizione di genocidio per i crimini di Srebrenica.

Combattere il negazionismo

Il presidente serbo Aleksandar Vucic, ha ribadito il suo cordoglio ai familiari delle vittime bosniache, esprimendo la convinzione che un tale crimine non si ripeterà mai più, respingendo il termine 'genocidio' per quello che ritiene, tuttavia, un "orribile crimine". Una posizione fermamente criticata da tutti i leader europei e nei confronti della quale il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, oggi a Srebrenica ha dichiarato: "non c'è spazio in Europa, nè altrove, per la negazione del genocidio, il revisionismo o la glorificazione dei responsabili" sottolineando la necessità di percorrere insieme la strada verso la riconciliazione “impegnandoci a sostenere la Bosnia Erzegovina nel superare l'eredità del passato e costruire un futuro come membro dell'Ue”. Nel messaggio scritto in occasione dell’odierna commemorazione il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella sottolinea come la coscienza della comunità internazionale non sia uscita indenne da quegli eventi “che hanno lasciato in eredità la consapevolezza che esiste una responsabilità collettiva, che invoca l'intervento e la condanna dei popoli”. Allo stesso tempo il presidente Mattarella, condannando ogni forma di negazionismo o riduzionismo, mette in guardia contro la diffusione di sentimenti di odio: “Attribuire disonore e infamia a intere popolazioni sarebbe errato. – afferma - Al contrario, si tratta di perseguire in ogni sede, a partire da quelle dei tribunali internazionali, una rigorosa e puntuale giustizia che sia terreno fertile per la riconciliazione e per un presente e un futuro di pace e fratellanza”.

Le condanne per genocidio

Per il genocidio di Srebrenica e l'assedio di Sarajevo sono state emesse finora una cinquantina di condanne per oltre 700 anni di carcere a carico di ex militari, poliziotti e dirigenti dei servizi di sicurezza serbi. All'ergastolo sono stati condannati dal Tribunale dell’Aja per la ex-Yugoslavia i due principali responsabili: il generale Ratko Mladic (83 anni) e Radovan Karadzic (80 anni), rispettivamente capo militale e leader politico dei serbi di Bosnia. Entrambi in precarie condizioni di salute sono detenuti il primo nel penitenziario del tribunale dell'Aja a Scheveningen, il secondo in un carcere dell'Isola di Wight, nel sud della Gran Bretagna.

Le vite spezzate

Tra le iniziative che hanno caratterizzato la ricorrenza anche la mostra allestita presso il Memoriale di Potocari e intitolata “"Lives behind the fields of death" (Le vite dietro i campi della morte), allestita in collaborazione con la Rete di giornalismo investigativo dei Balcani. L’esposizione raccoglie gli oggetti personali delle vittime del massacro del 1995 ritrovati nelle fosse comuni disperse nei boschi attorno alla città. Lugubri testimonianze parlanti che riportano la memoria di chiunque agli scenari di altri genocidi del passato.

 

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11 luglio 2025, 13:33