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Vigili del fuoco al lavoro dopo gli ultimi attacchi a Kyiv Vigili del fuoco al lavoro dopo gli ultimi attacchi a Kyiv

Ucraina, intenso attacco con droni sul Paese

Ben 24 missili e 426 droni russi hanno colpito diverse regioni dell’Ucraina: a Kyiv il bilancio è di almeno un morto e due feriti. Il presidente ucraino Zelensky invita Mosca al dialogo diretto in Turchia senza ottenere risposta; il portavoce del Cremlino Peskov è tornato a parlare di pace come un processo “lungo e difficile”

Roberta Barbi – Città del Vaticano

É stata una notte molto difficile per l’Ucraina, colpita da oltre 24 missili e più di 400 droni kamikaze russi che hanno tenuto le difese aeree attive in tutto il Paese. Molti di questi sono stati intercettati; gli esiti peggiori a Odessa e nella capitale Kyiv, dove si contano almeno un morto e due feriti.

L’appello inascoltato di Zelensky

L’imminenza di un attacco particolarmente intenso era stata annunciata dal centro situazionale per l’Ucraina presso il Ministero della Difesa tedesco e aveva preoccupato la dirigenza di Kyiv, tanto che Zelensky aveva invitato Mosca a sedersi nuovamente al tavolo dei negoziati in Turchia la prossima settimana. Un invito caduto nel vuoto finora, mentre il presidente ucraino si prepara oggi a ricevere la visita del ministro degli esteri francese, Barrot.

La posizione del Cremlino

Mosca, intanto, non ha risposto direttamente all’invito a riprendere i colloqui in Turchia per un processo di pace che lo stesso portavoce del Cremlino ha definito “lungo e difficile”, limitandosi a precisare che una soluzione con l’Ucraina è ancora lontana. Il portavoce Peskov, sulla possibilità di un incontro diretto tra il presidente russo Putin e il presidente americano Trump, argomento sempre alla ribalta, lo ha definito “possibile e necessario”, ma ha aggiunto che prima “c’è ancora molto lavoro da fare”. L’ultima volta che i due hanno avuto un colloquio telefonico diretto, risale ai primi di luglio; in quella telefonata Putin aveva ribadito le proprie condizioni: la neutralità dell’Ucraina, il riconoscimento dei territori occupati e il non allineamento di Kyiv nella Nato.   

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21 luglio 2025, 09:47