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L'attacco con missili e droni su Kyiv L'attacco con missili e droni su Kyiv   (ANSA)

Attacco russo senza precendenti sull’Ucraina. Kyiv annuncia l'uscita dal Trattato contro le mine

Oltre 500 droni e missili lanciati in diverse regioni del Paese, incluse quelle di Kyiv e di Leopoli. La Polonia ha fatto alzare in volo i propri jet per monitorare i confini. Intanto il presidente ucraino Zelensky ha reso nota la decisione del ritiro del proprio Paese dalla Convenzione di Ottawa

Marina Tomarro - Città del Vaticano

Un attacco senza precedenti quello che si è abbattuto nelle ultime 24 ore sull'Ucraina, con oltre 500 droni e missili lanciati dai russi in diverse regioni del Paese, inclusa Kyiv e quella occidentale di Leopoli, così forte da spingere la Polonia a far alzare in volo i suoi caccia per monitorare i confini. 

Kyiv fuori dal trattato di Ottawa

Le difese antiaeree di Kyiv hanno immediatamente reagito, mentre l'aeronautica ha riferito di 477 droni e 60 missili di vario tipo lanciati dai bombardieri di Mosca. Secondo quanto riportato dalle autorità locali, quasi tutti i droni e missili sarebbero stati intercettati, ma sono stati registrati l'abbattimento di un caccia F-16, con la morte del pilota, e diversi feriti tra i civili a terra. E in queste ultime ore la Russia avrebbe radunato 50.000 soldati intorno a Sumy, esercitando ulteriore pressione sulle truppe ucraine, in inferiorità numerica. Attaccata pure la regione di Kharkiv, dove almeno otto persone sono rimaste ferite, tra cui un bambino, e sono scoppiati vari incendi. Il ponte di Crimea è stato temporaneamente chiuso nella tarda serata di ieri, in seguito a segnalazioni di esplosioni e di operazioni della difesa aerea russa nella città di Kerch. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha preso intanto una decisione che ora dovrà essere ratificata dal Parlamento: quella di ritirare il Paese dal Trattato sulla messa al bando delle mine antipersona, anche detto Convenzione di Ottawa, che vieta l'uso, la detenzione, la produzione e il trasferimento di tali ordigni e impone la distruzione degli stock esistenti nonché l'assistenza alle vittime del loro uso. Tra i Paesi che aderiscono alla convenzione, conclusa nel 1997 ed entrata in vigore nel 1999, non figurano la Federazione Russa, gli Stati Uniti e la Cina.

Kyiv punta a rafforzare le difese aeree

Zelensky ha inoltre chiesto maggiore sostegno a Washington e agli alleati occidentali per rafforzare le difese aeree di Kyiv, assicurando che l'Ucraina è pronta ad acquistare nuovi sistemi di difesa aerea statunitensi: al vertice Nato di mercoledì scorso il capo della Casa Bianca, Donald Trump, aveva dichiarato di valutare la richiesta ucraina di ulteriori batterie di missili Patriot. Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul, oggi in visita a Kyiv, proprio all'indomani di quello che è stato definito il peggiore attacco russo sull'Ucraina dall'inizio della guerra oltre tre anni fa, ha accusato il presidente russo Vladimir Putin di voler imporre la “resa” all'Ucraina senza alcuna reale volontà di negoziare. Mentre Kyiv è pronta per veri negoziati con Mosca, il capo del Cremlino "non cede a nessuna delle sue richieste massimaliste: non vuole negoziati, ma la capitolazione", ha detto Wadephul.

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30 giugno 2025, 10:49