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Un palcoscenico per la storia e le vicende del profeta Elia

Al Teatro dell’Opera di Zurigo l’oratorio di Felix Mendelssohn prende una nuova vita grazie alla regia di Andreas Homoki e alla direzione musicale di Gianandrea Noseda. Il racconto musicale diventa anche visivo e avvolge il pubblico

Marco Di Battista - Città del Vaticano

Nel mondo dei video, anche un oratorio diventa più accattivante se messo in scena. È questa la scommessa del Teatro dell’Opera di Zurigo, che ha rappresentato l’Elias di Felix Mendelssohn con la regia di Andreas Homoki e la direzione musicale di Gianandrea Noseda. La scrittura musicale delle vicende di questo difensore del vero Dio, ha portato a un lavoro tra i più impegnativi dell’ultimo periodo di Mendelssohn, che ci lavorò dal 1836, dopo il successo del Paulus, fino alla prémière avvenuta a Birmingham nell’agosto del 1846. Il problema da risolvere era il libretto: l’autore, il teologo protestante Julius Schubring, doveva garantire la perfetta adesione al dettato biblico e, nel contempo, rappresentare “un mondo reale, non un quadro musicale”. Il testo è principalmente tratto dai libri del Primo e del Secondo Re dell'Antico Testamento, che narrano la vita e i miracoli del profeta Elia. Mendelssohn e Schubring hanno selezionato e adattato questi passi biblici per creare la drammaturgia dell'oratorio. L’allestimento di Homoki nasce proprio sotto questo auspicio, aggiungendo una narrativa più immediata e coinvolgendo il pubblico di oggi con forza incredibilmente maggiore rispetto alla tradizionale esecuzione dell’oratorio.

Il grande protagonista: il coro

Il grande protagonista, oltre a Elias, è il coro. Nel coro troviamo tutta l’umanità di ieri come di oggi. In questa versione scenica ne abbiamo proprio dimostrazione nelle scene e nella regia di Homoki. “Il coro non commenta ma è protagonista”. Ci ha detto il Maestro Gianandrea Noseda, “Non è il coro della tragedia greca che interviene se succede qualcosa per commentare. No, è parte attiva ed è la raffigurazione di quello che succede oggi: il popolo è manipolabile e basta sapergli parlare, saper parlare alla pancia. Perciò prima sono tutti seguaci di Baal, poi, appena vedono il miracolo del fuoco che brucia la vittima sacrificale, subito dicono no questo è il vero Dio. Il popolo si sforza” - prosegue Noseda “porta in trionfo Elia per poi, subito, girargli le spalle. Per la parte musicale la difficoltà è trovare il giusto carattere per far capire quando il popolo è da una parte o quando è dall'altra. L'orchestra, che ha un solo numero dove suona da sola, ovvero l'ouverture subito dopo il primo grande statement, la prima grande presentazione di Elias. A un certo punto c'è questa ouverture in stile fugato ed è solo lì che l'orchestra è sola e suona per quei tre minuti e mezzo. Poi resta parte integrante, anche nei recitativi, le parti appunto più dialoganti e colloquiali tra personaggi, che non sono moltissimi. Serve a dare quel pizzico di sale ed è parte fondamentale nella partitura. Non è solo al servizio del coro”.

Al Teatro dell’Opera di Zurigo l'Elias di Felix Mendelssohn
Al Teatro dell’Opera di Zurigo l'Elias di Felix Mendelssohn

Narratività e sapienza compositiva

Noseda ci esorta a non dimenticare “che l’Elias è un oratorio e come in tutti gli oratori le parti corali sono importantissime. Pensiamo alle Passioni di Bach, ai due grandi oratori di Haydn. Qui in Mendelssohn l'orchestra ha anche una parte non subalterna e tante volte non raddoppia ma ha parti indipendenti. Con Mendelssohn anche le sezioni complesse sembrano naturali, tutto sembra organico. Questo è anche la bellezza di questo di questo pezzo. dove tutto scorre e tutto ha comunque una narratività e una ragion d'essere con una sapienza compositiva veramente straordinaria”. Da segnalare il grande livello di questo allestimento: dalla direzione di Noseda alla regia di Homoki, dal formidabile coro dell’Opera di Zurigo al baritono Christian Gerhaher (Elias) a tutti gli altri interpreti, alle scene di Hartmut Meyer e ai costumi di Mechthild Seipel. Applausi anche dal numeroso pubblico giovane presente in sala. Le repliche sono in programma fino al 6 luglio.

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27 giugno 2025, 10:18