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Le tracce dei missili lanciato dall'Iran verso Israele Le tracce dei missili lanciato dall'Iran verso Israele  

Nuova notte di attacchi incrociati fra Israele e Iran. Centinaia le vittime iraniane

Si alza il livello di scontro fra i due Paesi, con Teheran che annuncia di avere utilizzato anche armi ipersoniche. Almeno 600 i morti per i raid israeliani. Gli Stati Uniti schierano altri caccia nell’area e starebbero valutando di lanciare un attacco contro gli impianti nucleari iraniani. Nella notte c'è stato un colloquio telefonico tra il presidente americano Trump e il premier israeliano Netanyahu

Paola Simonetti e Roberta Barbi – Città del Vaticano

"La battaglia ha inizio". La guida suprema dell’Iran, Ali Khamenei, traccia con queste parole i suoi intenti nel conflitto con Israele che registra un’escalation sempre più dura. Nella notte centinaia gli scambi incrociati di missili fra i due Paesi, con l’Iran che annuncia di aver utilizzato anche quelli ipersonici e le Forze di difesa israeliane che hanno reso noto di aver condotto un attacco su vasta scala contro impianti nucleari e siti di armi. Raid israeliani hanno preso di mira, secondo media locali, anche l'università Imam Hussein, nella zona nordorientale di Teheran e nelle scorse ore l’annuncio da parte di Israele di aver eliminato il nuovo capo di Stato maggiore dell'esercito iraniano, Ali Shadmani.

Gli Usa e un possibile piano di attacco 

Gli Stati Uniti, dal canto loro, mentre consolidano la loro presenza militare schierando altri caccia nell’area, dichiarano di valutare l’opzione di un starebbe valutando un attacco diretto a Fordow, impianto sotterraneo di arricchimento dell’uranio fondamentale per l’Iran, Almeno 600 le vittime iraniane, fra civili e militari, stando ai dati dell'organizzazione Human Rights Activists a cui si aggiungono 1.326 feriti. L'esercito israeliano, intanto, ha chiesto ai residenti di un distretto della capitale iraniana nei pressi dell’aeroporto, di evacuare immediatamente.

Le reazioni

Quello che sta accadendo in Iran lascia il mondo con il fiato sospeso. Se dalla riunione dei Paesi del G7 appena conclusa in Canada sembrava ci fosse un accordo sulla necessità di una de-escalation in Medio Oriente, come aveva affermato anche la presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, stanotte una telefonata tra il presidente americano, Donald Trump e il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ma soprattutto la possibilità di un attacco americano ai siti nucleari iraniani, tornano a fare paura.

Il presidente francese, Emmanuel Macron, sentito in merito, ha detto che era stato proprio Trump in Canada a evocare la tregua e ha aggiunto che qualsiasi cambiamento porterebbe al caos, mentre il cancelliere tedesco Merz aveva riconosciuto che Israele “starebbe facendo il lavoro sporco per tutti”, ammettendo che non potrebbe ottenere da solo la completa distruzione del programma nucleare iraniano. Programma su cui gli attacchi di Israele hanno soltanto un effetto di “rallentamento”, ha affermato l’Alta rappresentante per gli Affari esteri dell’Ue, Kaja Kallas, mentre il ministero degli Esteri russo, in una nota, definisce “illegali i raid israeliani contro impianti nucleari pacifici in Iran”. 

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18 giugno 2025, 08:53