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Manifestazione per i referendum Manifestazione per i referendum   (ANSA)

Referendum, l’Italia al voto su lavoro e cittadinanza

La consultazione ha carattere abrogativo e gli elettori dovranno esprimersi su cinque quesiti, quattro in materia di lavoro e uno relativo ai tempi per l’acquisizione della cittadinanza italiana. La Cei invita ad un “attento discernimento”

Stefano Leszczynski – Città del Vaticano

Domenica e lunedì, 8 e 9 giugno, in Italia si vota per i referendum su cittadinanza e lavoro. I seggi saranno aperti fino alle 23 di domenica, mentre il 9 giugno ci sarà tempo per votare fino alle 15. In diversi Comuni italiani si svolgeranno anche i ballottaggi delle elezioni amministrative dopo il primo turno degli scorsi 25 e 26 maggio.

Referendum abrogativo

Le schede elettorali sono in tutto cinque, una per ogni quesito, contraddistinte da colori diversi (verde per la prima, arancione per la seconda, grigia la terza e così via). All'interno l'elettore troverà citata la legge o la parte di legge di cui si chiede l'abrogazione e subito sotto, due opzioni: Sì o No. Chi è favorevole ad eliminare la norma in questione potrà barrare la X sul ‘Sì'; chi la vuole mantenere così com'è invece, potrà scegliere l'opzione ‘No'.

Per cosa si vota

Quattro dei cinque quesiti si concentrano sul lavoro: il primo quesito chiede di eliminare la norma che disciplina i licenziamenti illegittimi secondo il sistema dei contratti a tutele crescenti; il secondo, chiede di togliere il tetto massimo di indennità che spetta al lavoratore ingiustamente licenziato all'interno di una piccola impresa; il terzo, invece, punta ad abrogare la norma che consente al datore di lavoro di stipulare contratti a termine – fino a dodici mesi – senza una causale; il quarto, quesito riguarda la sicurezza sul lavoro, in particolare la responsabilità negli appalti, tra imprese committenti e appaltatrici. Il quinto quesito, scheda gialla, chiede di dimezzare i tempi di soggiorno legale necessario per poter chiedere la cittadinanza italiana da 10 a 5 anni.

La posizione della Chiesa italiana

In una recente sessione straordinaria del Consiglio permanente della Cei, la Conferenza episcopale italiana, i vescovi hanno invitato a un attento discernimento sui temi oggetto dei quesiti referendari su lavoro e cittadinanza. Parlando con il Sir Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali, ha richiamato quanto espresso nel comunicato. Riguardo al tema della cittadinanza, nello specifico i presuli hanno rinnovato la richiesta di una visione larga che eviti mortificazioni della dignità delle persone. Monsignor Francesco Savino, vicepresidente della Conferenza episcopale Italiana ha definito il referendum un appuntamento che “ci interpella come cittadini ma anche, per chi vive la fede cristiana, come custodi del bene comune e responsabili della speranza che ci è affidata”.

Il quorum

La validità del referendum abrogativo è vincolata al raggiungimento del quorum. Si tratta di un requisito di partecipazione fondamentale: senza di esso, indipendentemente dall'esito della consultazione, i risultati non potranno essere considerati validi. Perché il referendum passi sarà necessario che si rechino alle urne la maggioranza degli elettori, per la precisione il 50% +1 degli aventi diritto.

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07 giugno 2025, 10:00