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Colonne di fumo a Teheran dopo uno degli attacchi israeliani Colonne di fumo a Teheran dopo uno degli attacchi israeliani 

Forti esplosioni udite nel centro di Teheran

Deflagrazioni sia nella zona sud-orientale della capitale iraniana, con un’enorme colonna di fumo che si è alzata dall'area, sia in quella settentrionale. Nel sesto giorno del nuovo fronte di guerra tra Israele e Iran, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato di aver offerto alla Repubblica islamica un «ultimatum definitivo». Smentito dagli iraniani un incontro alla Casa Bianca per negoziare

Giada Aquilino - Città del Vaticano

Forti esplosioni sono state udite nel centro di Teheran, dopo che nelle ultime ore se ne erano registrate di intensità analoga sia nella zona sud-orientale della capitale iraniana, con un’enorme colonna di fumo che si è alzata dalla zona, sia nell’area settentrionale. Al contempo la Mezzaluna Rossa iraniana ha riferito di un attacco israeliano nei pressi di un suo edificio in città.

Israele: distrutta sede della sicurezza interna a Teheran

Nel sesto giorno del nuovo fronte militare tra Israele e Iran, sono dunque proseguiti gli attacchi israeliani sulla Repubblica islamica, con il ministro della Difesa israeliano Israel Katz che ha annunciato la distruzione da parte dei jet israeliani del quartier generale della sicurezza interna a Teheran. In Israele, invece, le sirene d’allarme sono tornate a risuonare nella notte nel centro del Paese e a Tel Aviv per nuovi attacchi missilistici iraniani, con la popolazione che è tornata nei rifugi antiaerei.

Ultimatum «definitvo» dalla Casa Bianca

La missione iraniana presso le Nazioni Unite ha intanto smentito sui propri canali social di aver chiesto un incontro alla Casa Bianca per negoziare, come precedentemente affermato dal presidente degli Stati Uniti. Donald Trump, rispondendo alle domande dei giornalisti a Washington, aveva detto di aver offerto alla Repubblica islamica un «ultimatum definitivo». Una «resa incondizionata» di Teheran e una rinuncia all’arma nucleare, aveva aggiunto il capo della Casa Bianca, sono gli obiettivi degli Stati Uniti. «Potrei come non potrei attaccare l’Iran», aveva inoltre dichiarato, ribadendo che il proprio messaggio a Benjamin Netanyahu rimane quello di «andare avanti».

Teheran minaccia conseguenze irreversibili

Da parte sua, la guida suprema della Repubblica islamica, l’ayatollah Ali Khamenei, in un messaggio trasmesso dalla televisione di Stato, ha minacciato «conseguenze irreversibili» nel caso di un intervento diretto statunitense nella guerra con Israele, assicurando che il proprio Paese non si arrenderà e non accetterà alcuna imposizione, che sia di guerra o di pace.

Bombardieri Usa nell’Oceano Indiano

Il sito di notizie Ynet, in un servizio basato anche su fonti di intelligence e foto satellitari, riporta infine che 4 bombardieri B-2 dell’esercito degli Stati Uniti sono stati avvistati sullìisola di Diego Garcia, una base militare nell’Oceano Indiano. I velivoli da guerra, spiegano gli analisti, sono in grado di trasportare un carico fino a 18 tonnellate e di volare senza rifornimento con un’autonomia fino a 11.000 km. Si tratta, aggiungono, degli unici velivoli dell’esercito Usa previsti per il trasporto della potente bomba da 12,3 tonnellate, indicata come unico probabile strumento in grado di distruggere l’impianto nucleare iraniano di Fordow.

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18 giugno 2025, 17:47