Trump: cessate il fuoco a Gaza entro una settimana
Marina Tomarro – Città del Vaticano
Un nuovo accordo per il cessate-il-fuoco nella Striscia di Gaza tra Israele e Hamas potrebbe essere annunciato "nella prossima settimana”. Sono le previsioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, in risposta alle domande dei giornalisti nello Studio Ovale. “Ho appena parlato con alcune delle persone coinvolte", ha spiegato Trump, riconoscendo che la situazione a Gaza è “terribile” e giustificando la necessità di intervenire “per ragioni umanitarie”. "Ci stiamo impegnando perché la gente sta morendo", ha aggiunto, alludendo ai bisogni umanitari della popolazione di Gaza. E difendendo al tempo stesso il "buon sistema" che, a suo avviso, è stato istituito per la distribuzione degli aiuti sul campo
Il lavoro dell'Egitto per una tregua
Almeno 14 persone sono morte dall'alba di oggi nella Striscia di Gaza a causa degli attacchi lanciati dalle forze israeliane. Lo riporta l'emittente qatariota "Al Jazeera" citando fonti ospedaliere palestinesi, secondo cui almeno sei persone sono state uccise nella zona a ovest di Khan Yunis, nel sud dell'enclave, e altre otto sono morte a nord della città di Gaza. Tra queste ci sarebbero anche una donna e due minori. Intanto, l'Egitto sta attualmente lavorando per formulare una nuova proposta per il cessate-il-fuoco nella Striscia di Gaza, che potrebbe essere lanciata nelle prossime due settimane. Lo hanno riferito fonti vicine al movimento palestinese Hamas.
La replica di Israele a Guterres
E da parte del governo israeliano arriva una dura replica alle dichiarazioni del segretario generale dell'Onu, António Guterres, che ha definito "un sistema militarizzato che uccide persone" la struttura di distribuzione di aiuti umanitari istituita da Israele nella Striscia di Gaza. "Accusare Israele per i fallimenti dell'Onu e per le azioni di Hamas è una tattica deliberata", ha scritto in un post il ministero degli Esteri israeliano. La diplomazia israeliana ha inoltre difeso l'operato della Gaza Humanitarian Foundation, l'organizzazione sostenuta da Israele e dagli Stati Uniti, affermando che "ha fornito direttamente più di 46 milioni di pasti ai civili palestinesi, non ad Hamas" dall'inizio delle sue attività a fine maggio. "Eppure, l'Onu fa tutto ciò che può per opporsi a questo sforzo. Così facendo, l'Onu si allinea con Hamas, che anche cerca di sabotare le operazioni umanitarie della Ghf", ha aggiunto il ministero, ribadendo infine che "l'esercito israeliano non prende mai di mira i civili".
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