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La distruzione in Israele dopo i missili iraniani La distruzione in Israele dopo i missili iraniani   (ANSA)

Conflitto Israele-Iran: pronti i piani di attacco degli Stati Uniti, ma Trump prende tempo

Proseguono gli intensi attacchi incrociati fra le parti, mentre gli Usa approvano i progetti di intervento militare contro Teheran. Il capo della Casa Bianca, tuttavia, temporeggia e ribadisce “si può ancora negoziare”. Intanto, l’esecutivo israeliano mira ad eliminare la guida suprema iraniana Ali Kamenei. Oggi il vertice a Ginevra dei ministri degli Esteri di Germania, Francia e Regno Unito con quello iraniano Araghchi e con l'alto rappresentante Ue per la Politica estera

Paola Simonetti e Roberta Barbi – Città del Vaticano

Un’ondata di attacchi israeliani ha colpito nella notte la capitale iraniana, Teheran. Nel mirino decine di strutture militari e siti di ricerca nucleare. Di contro, le forze iraniane hanno colpito di nuovo l’area israeliana di Beer Shiva, già presa di mira ieri, dove si contano ingenti danni e almeno 7 feriti. Ore di fuoco che fanno seguito alla giornata di pesanti attacchi di ieri nei quali è stata colpita, fra l’altro, la centrale iraniana di Arak.

La posizione degli Stati Uniti 

Un conflitto che tiene col fiato sospeso la comunità internazionale, con Russia e Cina che si appellano alla soluzione politica della guerra. In ballo l’attesa sulle decisioni statunitensi, con il presidente Usa, Donald Trump che approva i piani d'attacco all'Iran, ma intanto afferma: “Si può negoziare”. Entro le prossime due settimane la risposta Usa sul da farsi.

Il vertice di Ginevra 

Un tentativo di dialogo sarà probabilmente al centro del vertice oggi a Ginevra dei ministri degli Esteri di Germania, Francia e Regno Unito con quello iraniano Araghchi e con l'alto rappresentante Ue per la Politica estera, Kaja Kallas. Per Israele, intanto, l’obiettivo è neutralizzare la Guida Suprema iraniana Kamenei, stando a quanto ribadito dal ministro degli Esteri di Tel Aviv Katz, mentre l’Iran si scaglia anche contro l’Agenzia internazionale per l'energia atomica definendola complice di Israele in un’aggressione ingiusta.

La situazione a Gaza

Intanto, nonostante i riflettori siano puntati sull’operazione israeliana in Iran, a Gaza si continua a morire: almeno 72 i morti in 24 ore secondo la Protezione civile locale, un organismo legato ad Hamas, ma anche dall’Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari dell’Onu arriva la conferma di una quotidianità fatta di bombardamenti e conseguenti vittime su larga scala.

Nei giorni scorsi una squadra delle Nazioni Unite ha visitato l’ospedale Nasser di Khan Younis, nel sud, denunciandone la situazione di grave carenza di tutto. Di Gaza è tornato a parlare il premier israeliano Benjamin Netanyahu, secondo il quale la guerra in Iran contribuirebbe ad accelerare il rilascio degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas poiché il gruppo farebbe affidamento proprio su Teheran.

 

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20 giugno 2025, 08:19