Colloquio Putin-Trump, il Cremlino annuncia ritorsioni per i raid ucraini
Marco Guerra – Città del Vaticano
Non si arriverà alla pace in tempi brevi. E' quanto emerge dal lungo colloquio telefonico tra Trump e Putin. Il leader del Cremlino ha annuncia che risponderà agli attacchi ucraini contro le basi dell'aeronautica russa, ribadisce il suo no ad un vertice con Zelensky e rigetta per il momento qualsiasi ipotesi di tregua.
Zelensky chiede pressioni sulla Russia
Prima della telefonata il presidente russo ha escluso infatti qualsiasi tipo di allentamento della pressione militare sull'Ucraina che sarebbe, secondo la sua visione, solo un "incoraggiamento" a rifornirsi di armi occidentali. Putin ha quindi accusato i vertici politici di Kyiv di avere pianificato gli attentati ai treni avvenuti nella notte tra sabato e domenica nelle regioni russe di Bryansk e Kursk. L’Ucraina, dal canto suo studia il memorandum consegnato dalla Russia al vertice in Turchia ma il presidente Zelensky ha già detto che continuare a negoziare nel formato di Istambul “non ha senso" e che serve un confronto diretto tra i leader. Zelensky ha poi spronato il mondo a non mostrarsi debole verso Putin, perché, sostiene, sarebbe un incoraggiamento a commettere nuovi crimini. “A Mosca - ha aggiunto - devono iniziare a capire che la guerra ha un costo elevato”.
Nuovi attacchi con droni
E sul terreno a parlare sono ancora le armi, almeno 5 persone, tra cui una donna e un bambino, sono morte per attacchi russi con droni nella città ucraina settentrionale di Pryluky. Altre diciassette persone sono rimaste ferite in un attacco con droni russi nella città orientale di Kharkiv.
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