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Kyiv, il risultato degli attacchi della notte scorsa Kyiv, il risultato degli attacchi della notte scorsa  (ANSA)

Ucraina, massiccio attacco russo su Kyiv e Odessa con morti e feriti

Drammatico il bilancio dell'offensiva delle forze russe contro le due città. Oltre 300 i raid, soprattutto sulla capitale, con droni e missili da crociera e balistici. Colpito anche un ospedale. Il presidente ucraino Zelensky denuncia che si è trattato di uno dei più grandi bombardamenti contro la capitale e chiede “un’azione concreta” di Europa e Stati Uniti affinché costringano “la Russia alla pace”

Francesco De Remigis - Città del Vaticano

Nella notte è stata la capitale Kyiv ad essere stata maggiormente colpita dal cielo con missili balistici e droni russi in serie nel distretto di Obolon, a meno di 7 km dal centro cittadino, e in altri quartieri. Almeno sette i feriti, con l’invito del sindaco Vitali Klitschko, rivolto alla popolazione, a restare nei rifugi, trasmesso su Telegram dopo gli allarmi in serie. Le vittime, due, si sono invece registrate A Odessa, città portuale patrimonio dell’Unesco, dove l'attacco è avvenuto attraverso velivoli senza pilota, diversi i feriti e importanti i danni a una clinica neonatologica, evacuata in precedenza, e a diverse infrastrutture civili. I combattimenti più intensi tra i due eserciti ora continuano nelle aree dell’operazione di Kursk e lungo il confine nella regione di Sumy, nel nord-est dell’Ucraina.  Il presidente ucraino Zelensky ha invitato Stati Uniti ed Europa a intraprendere "azioni concrete" contro la Russia, affinché possa essere costretta alla pace.

Il negoziatore russo: a Kyiv persone ragionevoli

Secondo il capo negoziatore russo, Vladimir Medinsky, gli ucraini vogliono fermare lo spargimento di sangue, ma sarebbe l’Europa a impedirglielo. Il problema del processo di pace è che "l'Europa non consente a Kyiv di raggiungere accordi favorevoli", dice ancora il consigliere di Vladimir Putin intervistato da Russia Today. "Quando si parla con loro, con i membri della delegazione ucraina, non davanti alle telecamere in modo non ufficiale, si tratta fondamentalmente di persone ragionevoli, e vogliono anche loro in qualche modo fermare lo spargimento di sangue. Ma il problema è che l'Europa, cioè coloro che si considerano azionisti e proprietari dell'Ucraina, semplicemente non permettono loro, non permettono alla dirigenza ucraina di raggiungere accordi vantaggiosi per l'Ucraina".

Verso il vertice Nato all'Aja del 24 giugno

Il negoziatore russo ha poi evocato quello che Mosca considera un rischio da tempo, ma finora rimasto celato: "Se interrompiamo il conflitto lungo la linea del fronte e non concordiamo una vera pace, ma piuttosto una tregua, allora - sapete, c'era una regione contesa tra Armenia e Azerbaigian, il Karabakh - questa regione si trasformerà in un enorme Karabakh. Dopo un po' di tempo l'Ucraina entrerà nella Nato e insieme cercheranno di riconquistarla, e sarà la fine per il pianeta, sarà una guerra nucleare", ha dichiarato Medinsky. Secondo il segretario generale dell'Alleanza atlantica, Mark Rutte, l'impegno sul "percorso irreversibile dell'Ucraina verso l'ingresso nella Nato è confermato e continuerà ad esserlo anche dopo il vertice dell'Aja", a prescindere dall'eventuale "presenza o meno nelle conclusioni finali, da considerarsi non rilevante". Al vertice, che inizierà il 24 giugno, l'Ucraina è stata invitata a partecipare pur non essendo un Paese membro dell'Alleanza atlantica. Lo aveva reso noto lo stesso presidente Zelensky lo scorso 2 giugno.

Lo scambio di prigionieri

"Seguiranno altre fasi, almeno questo è ciò di cui si è discusso con la parte russa”, aveva scritto su X Zelensky, dopo la prima tranche del nuovo scambio di prigionieri concordato a Istanbul dalle due delegazioni. I feriti e i feriti gravi, così come i minori di 25 anni, sono stati restituiti alle parti. “Ringrazio tutti coloro che stanno rendendo possibile questo processo", ha aggiunto Zelensky, spiegando che “nessun incontro deve essere fine a se stesso, se non ci avvicina alla fine della guerra attraverso la diplomazia".

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10 giugno 2025, 08:32