Gli Usa condannano le sanzioni imposte a due ministri israeliani
Roberta Barbi – Città del Vaticano
La condanna degli Stati Uniti arriva attraverso una nota firmata dal segretario di Stato Marco Rubio: le sanzioni a due membri in carica del governo israeliano imposte dal Regno Unito, cui hanno fatto seguito anche Canada, Norvegia, Nuova Zelanda e Australia “non favoriscono gli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco, il rilascio degli ostaggi e la fine della guerra”. Poi, da Washington l’invito a concentrarsi sul vero nemico: Hamas.
Il provvedimento
“Istigazione alla violenza estremista e violazione dei diritti umani”: queste le motivazioni delle sanzioni imposte a due ministri dell’estrema destra del governo israeliano, il ministro della Sicurezza nazionale, Ben Gvir, e quello delle Finanze, Bezalel Smotrich, inizialmente dal Regno Unito, seguito da Canada, Norvegia, Australia e Nuova Zelanda. Le sanzioni prevedono il divieto di ingresso in questi Paesi e il congelamento dei beni. Si tratta di un segnale politico per le stragi a Gaza e l’occupazione sempre più violenta della Cisgiordania, spiegano i Paesi promotori.
Il colloquio telefonico Trump-Netanyahu
Il presidente americano Trump ha telefonato al premier israeliano Netanyahu per esortarlo a porre fine alla guerra e raggiungere una pace vera e duratura in modo da facilitare anche i negoziati con l’Arabia Saudita e l’Iran, verso il quale lo ha invitato a interrompere le minacce di attacco ai suoi siti atomici. Per tutta risposta, il premier israeliano ha definito il negoziato con Teheran “vago”. Secondo fonti stampa, Trump avrebbe offerto ad Hamas anche alcune garanzie per arrivare alla fine del conflitto.
Le dichiarazioni di Abu Mazen
In favore della smilitarizzazione di Hamas si era espresso ieri anche il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Abu Mazen, tornato a proporre di togliere al gruppo il governo di Gaza sostituendolo con una forza di truppe arabe: questi i passi che la comunità internazionale dovrebbe promuovere per arrestare la spirale di violenza nei territori palestinesi. Abu Mazen presiederà insieme con il presidente francese Macron a New York la prossima conferenza sulla soluzione a due Stati dal 17 al 21 giugno.
Le vittime a Gaza
Infine, sul terreno, al Jazeera riferisce di almeno 60 morti, nelle ultime 24 ore, nella Striscia, alcuni dei quali nei pressi dei centri di distribuzione degli aiuti umanitari della Gaza Humanitarian Fooundation sostenuta da Israele e Stati Uniti.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui