Israele blocca la nave della Freedom Flotilla diretta a Gaza
Roberta Barbi - Città del Vaticano
Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, era stato chiaro: la nave Madleen della Freedom Flotilla, salpata il primo giugno scorso da Catania e diretta nella Striscia di Gaza per portare aiuti umanitari, sarebbe stata dirottata. E così è avvenuto. A bordo 12 volontari di diverse nazionalità tra cui l’attivista svedese Greta Thunberg, che ora saranno trasportati in Israele e rimpatriati, mentre gli aiuti confiscati – per lo più latte in polvere, cibo e medicine - saranno redistribuiti attraverso le vie ufficiali. Dalla nave gli attivisti denunciano di essere stati “abbordati illegalmente”, “rapiti” in quanto disarmati, mentre i beni umanitari a bordo sarebbero stati “confiscati”.
Il precedente
Il mese scorso un’altra nave di aiuti umanitari della Freedom Flotilla Coalition era stata attaccata da due droni mentre navigava in acque internazionali al largo di Malta riportando danni alla parte anteriore dello scafo. L'attacco era stato attribuito a Israele: “Droni armati hanno attaccato due volte la parte anteriore di un'imbarcazione civile disarmata, causando un incendio e una profonda breccia nello scafo”, era stata la denuncia della Freedom Flotilla.
Le vittime sul terreno
Secondo il ministero della Salute di Gaza, almeno 108 persone sono state uccise e 393 ferite dagli attacchi israeliani negli ultimi due giorni. Almeno cinque civili sono stati uccisi mentre erano in fila per il cibo in uno dei punti di distribuzione della Gaza Humanitarian Foundation nel sud: si è trattato di persone “che continuavano ad avanzare in modo minaccioso per i militari, malgrado gli avvertimenti”, è la versione delle forze di sicurezza israeliane. Intanto l’organizzazione Medici senza frontiere ha denunciato l’arrivo di almeno 40 persone con ferite da arma da fuoco, nella sola giornata di domenica, all’ospedale Nasser di Khan Younis. Proprio nel tunnel sotto la struttura, utilizzato da Hamas come centro di comando, l’esercito israeliano ha confermato sabato di aver trovato il corpo di Muhammad Sinwar – ucciso il 13 maggio – e di altri leader del gruppo.
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