Medio Oriente, Trump: accordi di Abramo e tregua a Gaza
Francesco De Remigis - Città del Vaticano
È attesa per oggi una nuova riunione del governo israeliano sugli sviluppi della guerra a Gaza. Dopo il nulla di fatto di ieri sera, il premier Benjamin Netanyahu ha spiegato in un video che la "vittoria" contro l'Iran ha aperto "opportunità" per liberare gli ostaggi israeliani ancora detenuti nella Striscia. L’annuncio segue inoltre le parole del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, pronunciate ieri in un'intervista a "Fox News" e ribadite successivamente sui social network: "Fate l'accordo a Gaza, riprendere gli ostaggi" entro questa settimana, ha scritto Trump, alzando le aspettative su quello che continua a definire “un accordo” tra le parti.
La situazione sul campo
Sul campo l’esercito israeliano da ieri ha inviato alert alla popolazione per evacuare nuove zone del nord della Striscia. Secondo l'emittente Al Jazeera, il bilancio delle vittime palestinesi nella dall'alba di oggi è di almeno 48 vittime, dopo l’uccisione nel fine settimana di uno dei fondatori di Hamas, Muhammad Al-Issa, a Gaza City. Nel fine settimana appena concluso i raid israeliani si sono intensificati: l’ultimo bilancio parla di 85 morti e 365 feriti solo nelle ultime 24 ore. Tra le vittime ci sarebbero anche tre bambini. Una continua strage che, stando ai dati forniti dalle autorità locali di Hamas, avrebbe causato 56.412 vittime e 133.054 feriti dal 7 ottobre 2023. Di queste, sempre secondo le autorità sanitarie di Hamas, circa 500 sarebbero state uccise nell’ultimo mese nei pressi dei siti di distribuzione degli aiuti umanitari della Ghf. Per il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, "saranno i tribunali a stabilire quali solo le violazioni". Lo ha detto alla televisione spagnola Tve, in occasione della IV Conferenza Internazionale per gli aiuti allo Sviluppo delle Nazioni Unite, in corso da oggi al prossimo 3 luglio a Siviglia.
Trump, il futuro degli accordi di Abramo
Il presidente Trump, sempre nell’intervista a "Fox News", ha ribadito che diversi Paesi hanno espresso interesse ad aderire agli Accordi di Abramo per una normalizzazione delle relazioni con Israele: “Inizieremo ad aggiungerne altri, perché l'Iran era il problema principale", è l’analisi del capo della Casa Bianca. Che, per quanto riguarda le voci di un accordo tra gli Stati Uniti e la Repubblica islamica su eventuali incentivi per sviluppare la tecnologia nucleare civile, questa mattina ha smentito l'ipotesi di cui aveva dato conto la Cnn nel fine settimana. "Non sto offrendo nulla all'Iran, a differenza di Obama, che li ha pagati miliardi di dollari per la stupida strada verso un'arma nucleare che era il Jcpoa (che ora sarebbe scaduto!), e non sto neppure parlando con loro dal momento che abbiamo totalmente distrutto i loro impianti nucleari", ha scritto il presidente Usa su Truth.
Tensioni in Cisgiordania
Altro fronte caldo in Medio Oriente rimane invece quello della Cisgiordania, dove venerdì sera decine di coloni israeliani si sono radunati all’ingresso del quartier generale delle Forze di difesa di Binyamin, attaccando agenti di polizia e militari con spray al peperoncino, vandalizzando veicoli militari e incendiando un’installazione di sicurezza del valore di diversi milioni di shekel, utilizzata per «sventare attacchi terroristici e mantenere la sicurezza». I disordini sarebbero scoppiati dopo l’uccisione di un ragazzo di 14 anni avvenuta venerdì sera vicino al villaggio palestinese di Kafr Malik, nel governatorato di Ramallah. L’esercito, condannando «qualsiasi atto di violenza contro le forze di sicurezza, ha detto che i danni al sito «rappresentano un pericolo per la sicurezza dei residenti» . Analoghe dichiarazioni sono giunte da Netanyahu e da Smotrich.
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