ÐÓMAPµ¼º½

Soldati ucraini al fronte Soldati ucraini al fronte  (ANSA)

La Russia crea una zona cuscinetto nelle regioni a nord dell'Ucraina

Il G7 ribadisce pieno sostegno a Kyiv, mentre alimenta le tensioni l’annuncio di Putin di voler creare una zona cuscinetto al confine settentrionale con l'Ucraina, che comprenderà parte delle regioni ucraine di Sumy e Kharkiv. L’iniziativa arriva mentre le truppe russe continuano a martellare le posizioni dell’esercito di Kiev e aumentano le vittime civili del conflitto

Marco Guerra – Città del Vaticano

â€œÈ stata presa la decisione di creare una necessaria zona di sicurezza lungo il confine. Le nostre Forze armate stanno ora portando avanti questa missione", lo ha affermato il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, all'inizio di un vertice di governo trasmesso in diretta televisiva.

Ancora stallo sui possibili negoziati

Il capo del Cremlino ha aggiunto che le truppe russe stanno martellando le posizioni da cui le forze ucraine stanno attaccando le regioni di confine russe Kursk, Bryansk e Belgorod. La creazione della zona di sicurezza prevederebbe lo sminamento del territorio interessato. Sul fronte dei negoziati il Cremlino per il momento frena sui possibili colloqui a giugno in Vaticano spiegando che non ci sono accordi specifici. La stampa statunitense riferisce inoltre che Trump avrebbe detto ai leader europei che non crede alla volontà di Putin di mettere fine alle ostilità. In una dichiarazione a margine del loro incontro, i ministri delle finanze del G 7 hanno ribadito la necessità di aumentare la pressione sulla Russia.


Aumentano le vittime civili

Nel frattempo sul terreno la situazione è sempre più drammatica: da un rapporto di Human Rights Watch emerge che nei primi quattro mesi del 2025 gli attacchi russi hanno causato un aumento del 57% delle vittime civili, rispetto allo stesso periodo del 2024. Nel complesso da gennaio ad aprile si contano 47 morti e 180 feriti tra i civili. E in Ucraina aumentano gli arresti di uomini, tra i 18 e i 60 anni, che tentano di lasciare il Paese per evitare l’arruolamento forzato, ha fatto sapere Andriy Demchenko, portavoce del Servizio di frontiera statale, parlando di circa 49.000 persone fermate da inizio conflitto.

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

23 maggio 2025, 10:16