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La devastazione portata dalle inondazioni a Mogadiscio La devastazione portata dalle inondazioni a Mogadiscio 

Piogge e inondazioni devastano la Somalia

Almeno 17 i morti delle alluvioni che stanno interessando il nord, il sud e il centro del Paese africano. In altre zone però, fa notare l’Onu, permane una condizione di siccità e caldo che mette in pericolo le risorse, in un quadro di pluridecennale instabilità sociale, politica ed economica

Giada Aquilino – Città del Vaticano

È salito ad almeno 17 vittime il bilancio delle forti inondazioni che stanno colpendo la Somalia durante la stagione delle piogge in corso. Lo ha riferito l’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli affari umanitari (Ocha). Secondo l’ultimo rapporto dell’Onu, più di 84.000 persone sono state colpite dalle piogge torrenziali e oltre 8.000 sono state costrette ad abbandonare le loro case, in distretti del nord, del sud e del centro del Paese. Solo nella capitale Mogadiscio, i morti registrati sono una decina, con circa 200 famiglie che hanno visto le loro case allagate. A Gaalkacyo, più a nord, le piogge hanno costretto oltre 9.570 persone a rifugiarsi in ripari di fortuna e hanno ucciso più di 1.750 capi di bestiame.

Il contrasto tra inondazioni e siccità

«Nonostante le piogge e le inondazioni in corso, si prevede che le condizioni di siccità e caldo persisteranno in alcune regioni, il che aumenterà la pressione sulle risorse», ha sottolineato l’Ocha riferendosi sia alla situazione di aridità che si vive in altre parti della nazione africana e che fa affrontare preoccupanti livelli di fame ad almeno 3,4 milioni di persone, sia agli effetti degli eventi meteorologici estremi che stanno diventando sempre più frequenti e intensi. Tutto il Corno d’Africa, Somalia compresa, è una delle parti del globo più vulnerabili ai cambiamenti climatici.

Nel 2024, le piogge torrenziali nell’Africa orientale hanno causato la morte di almeno 473 persone e lo sfollamento di oltre 400.000, soprattutto in Kenya, Tanzania, Rwanda, Burundi e Somalia. L’anno precedente solo in Somalia si erano registrati oltre 100 vittime e più di un milione di sfollati per le alluvioni. La stagione delle piogge, tra aprile e giugno, è stata intensificata dal fenomeno meteorologico El Niño, un cambiamento nelle dinamiche atmosferiche causato secondo gli scienziati dall’aumento della temperatura delle acque dei mari.

I tagli ai finanziamenti delle ong

Le ultime inondazioni, ha fatto notare l’Ocha, arrivano però in un momento particolarmente delicato: le ong - spesso tra i primi soccorritori nei casi di emergenze e catastrofi naturali - si vedono fortemente limitate nella loro capacità di rispondere alle crisi a causa di tagli ai finanziamenti definiti dall’Onu «paralizzanti», proprio nel pieno delle polemiche riguardanti quelli decisi dall’amministrazione statunitense di Donald Trump. I meteorologi hanno peraltro avvertito che la situazione sul terreno non migliorerà a breve: nei prossimi giorni sono previste nuove piogge nel sud e nel centro della Somalia, in un contesto di pluridecennale instabilità sociale, politica ed economica, aggravata dalla violenza jihadista dei miliziani di al-Shabaab, che da vent’anni portano avanti una sanguinosa insurrezione contro il potere centrale.

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14 maggio 2025, 15:31