Presidenziali in Polonia, si va al ballottaggio il primo giugno
Francesco Citterich - Città del Vaticano
Sarà il ballottaggio, in programma il prossimo 1° giugno, a stabilire chi diventerà il prossimo presidente della Polonia. Dopo un serrato testa a testa al primo turno di ieri, la sfida elettorale averrà tra il sindaco di Varsavia, il filoeuropeo Rafa? Trzaskowski, candidato del blocco liberale rappresentato da Piattaforma civica (Po, del primo ministro Donald Tusk), e lo storico nazionalista Karol Nawrocki, del partito nazional-conservatore di destra Diritto e giustizia (PiS).
I risultati del primo turno
Secondo la Commissione elettorale di Varsavia, Trzaskowski ha ottenuto il 31,4% delle preferenze, Nawrocki il 29,5% (quasi tutte nelle regioni orientali del Paese). Il terzo candidato più accreditato, S?awomir Mentzen, imprenditore ed esponente della destra radicale, si è invece fermato al 15,4%. L’affluenza alle urne è stata del 66,8% degli aventi diritto. «Questo risultato dimostra quanto dobbiamo essere forti e determinati», ha dichiarato ieri sera Trzaskowski ai suoi sostenitori radunitai nello stadio dell'antica e storica città di Sandomierz, nella Polonia orientale, precisando, però, che «c’è ancora molto da fare». Dopo avere ringraziato i suoi elettori, il candidato nazionalista Nawrocki ha invece affermato che la sua vittoria al ballottaggio del 1° giugno impedirà all’attuale coalizione di «monopolizzare» tutto il potere in Polonia
Il presidente uscente
Sui social, il primo ministro Tusk — presidente di turno del Consiglio dell’Unione europea — ha spiegato che «ora tutto è in gioco», aggiungendo che «le prossime due settimane decideranno il futuro» della Polonia. Oltre alle questioni geopolitiche, anche le questioni sociali hanno avuto un ruolo importante nei dibattiti nel diviso Paese. In Polonia, il presidente della Repubblica ha tre poteri: orienta la politica estera, può mettere il veto ad alcune leggi, comanda le forze armate. E chiunque vinca fra due settimane, dovrà affrontare il rapporto proprio con il presidente uscente, il conservatore Andrzej Duda, leader di Diritto e giustizia. Da quando la coalizione di Tusk è salita al potere, nel 2023, le principali iniziative governative sono infatti state bloccate dai veti di Duda.
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