Palermo ricorda le stragi mafiose di Capaci e via D¡¯Amelio
Alessandra Zaffiro - Palermo
Sono trascorsi 33 anni dalla strage in cui, alle 17,58, all¡¯altezza di Capaci, direzione per Palermo, 500 chili di tritolo di Cosa nostra fecero esplodere l¡¯orrore, sventrando l¡¯autostrada e uccidendo i giudici Giovanni Falcone e la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani. Il 23 maggio del 1992 i palermitani capirono subito che era successo qualcosa di grave: tante, troppe le auto delle forze dell¡¯ordine che sfrecciavano verso l¡¯aeroporto. L'eco delle sirene spezzava la quiete di un caldo, quasi afoso e indolente sabato pomeriggio.
Anche i numerosi elicotteri che si erano alzati diretti a nord della città, verso Punta Raisi, che successivamente prenderà il nome di aeroporto Falcone e Borsellino, anticiparono il triste presentimento, poi confermato dai telegiornali. A Palermo la notizia della strage accese la resistenza civile della gente che, indignata, scese in piazza, stendendo sui balconi i lenzuoli bianchi su cui ricordare le parole di Giovanni Falcone: ¡°Gli uomini passano, le idee restano, restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini¡±.
Trentatré anni dopo Palermo ricorda le vittime con le iniziative di istituzioni, società civile e associazioni, coinvolgendo sempre gli studenti e le scolaresche di ogni ordine e grado. Giovani che, nel 1992, non erano ancora nati, ma sulle cui gambe sfilano tra cortei, striscioni, disegni e cori, la forza dei valori e dell¡¯esempio di chi ha dato la vita per la legalità, perché ¡°chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola¡±, come ebbe a dichiarare il giudice Paolo Borsellino, ucciso il 19 luglio 1992 nella strage di via D¡¯Amelio insieme agli agenti di scorta Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Claudio Traina e Vincenzo Fabio Li Muli.
La benedizione dei locali del Museo a Palazzo Jung
Tra gli appuntamenti per le commemorazioni, l¡¯evento al ¡®Museo del presente Giovanni Falcone e Paolo Borsellino¡¯, allestito negli spazi di Palazzo Jung, inaugurato alla vigilia dell'anniversario. ¡°In questa occasione - spiega ai media vaticani padre Sergio Catalano, priore del Convento di San Domenico di Palermo e consigliere della Fondazione Falcone - sono stato invitato a benedire i locali come segno di ringraziamento e auspicio divino sulle persone e il lavoro che in esso si svilupperà. Ritengo bello questo gesto non solo per il suo valore cristiano, ma per la forza simbolica e sacramentale che esso veicola, un invito a perseverare nel servizio al bene compiuto e ancora da compiere¡±.
La Fondazione Falcone ha ideato, prodotto e realizzato il primo progetto di museo in Europa dedicato al presente, un luogo in cui, senza retorica, ricordando chi si è battuto per la legalità, si pongono i valori del lavoro, della cultura creativa, della responsabilità sociale di tutti, attraverso un percorso tangibile di bellezza, arte e design. Spazio anche ad oggetti di vita personali e professionali: la bicicletta di Paolo Borsellino, la poltrona di Giovanni Falcone, la sua penna preferita e le sue agende, la sveglia che aveva sempre in tasca Antonio Montinaro, il caposcorta di Falcone, le foto di famiglia e, accanto, una grande sala immersiva, un¡¯opera digitale, il suono degli elicotteri e della rivolta popolare, la fotocopiatrice usata nel Maxiprocesso.
¡°Questo è il museo della vita e del coraggio - ha dichiarato Maria Falcone, presidente della Fondazione - nel presente si costruisce ogni giorno l¡¯impegno di onorare e commemorare Giovanni e Paolo insieme, tutte le vittime di mafia, un luogo unico che diventa di tutti e soprattutto dei giovani d¡¯Italia¡±.
A Palazzo Jung di via Lincoln anche l¡¯auto blindata Fiat Croma, identificata con la sigla radio Quarto Savona Quindici. ¡°Sono molto contenta che l¡¯auto blindata su cui viaggiava mio marito Antonio, il caposcorta del giudice Falcone insieme ai suoi colleghi Rocco Dicillo e Vito Schifani, torni simbolicamente vicino al giudice Falcone. Un momento importante, vogliamo consegnare la memoria alla cittࡱ, sottolinea Tina Montinaro, presidente dell¡¯associazione Quarto Savona Quindici che oggi, nell¡¯area in cui l¡¯auto ha finito la sua corsa intitolata ¡®Giardino della Memoria di Capaci¡¯, in cui sono stati piantati alberi di ulivo dedicati a ogni vittima di mafia, dedica una giornata di riflessione e ricordo con il coinvolgimento dei rappresentanti del mondo dell¡¯associazionismo, dei cittadini, ma soprattutto delle scuole.
Le commemorazioni e la messa in suffragio
La questura di Palermo ricorda questa mattina le vittime della strage con una solenne cerimonia alla caserma ¡°Pietro Lungaro¡±, con la deposizione di una corona d¡¯alloro sulla lapide dell¡¯ufficio Scorte. Le scuole, il mondo del lavoro e tutta la cittadinanza si riuniranno poi nel pomeriggio, in via Notarbartolo, per il tradizionale e toccante momento di riflessione davanti all¡¯Albero Falcone, dalle 16 alle 17.58, ora della strage di Capaci quando sarà osservato il silenzio. Alle 19 la Messa in suffragio celebrata da padre Sergio Catalano nella Chiesa di San Domenico, il Pantheon dei siciliani illustri, dove riposa Giovanni Falcone.
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