Nigeria, una nazione messa in ginocchio dalle inondazioni
Vatican News
È drammatico il bilancio delle inondazioni che hanno colpito gran parte della Nigeria settentrionale: secondo un report stilato da un portavoce dell’Agenzia nazionale per la gestione delle emergenze, i morti sarebbero oltre 150 mentre almeno 3.000 persone sono state costrette ad abbandonare le proprie abitazioni dalla furia delle acque che hanno distrutto centinaia di case e spazzato via due ponti. Una delle città più colpite è quella di Mokwa, a 300 chilometri di distanza da Abuja, la popolosa capitale della nazione: qui i torrenti di pioggia che si sono creati hanno sommerso interi quartieri.
Bilancio in crescita
“Alcuni corpi sono stati estratti dalle macerie delle case crollate. Abbiamo bisogno di un escavatore per estrarre altri corpi ancora sepolti sotto le macerie. Le famiglie si stanno facendo avanti per segnalare che i loro cari non sono stati ritrovati”, hanno fatto sapere i soccorritori, avvertendo che il bilancio delle vittime sarà inesorabilmente destinato a salire nelle prossime ore. “In questa casa crollata abbiamo perso almeno 15 persone, la nostra proprietà e completamente distrutta”, riferisce un giovane sopravvissuto mentre un pescatore, la cui abitazione è stata completamente inghiottita dal fango, racconta di aver dormito in un parcheggio insieme a decine di bambini sfollati che ora non hanno più né acqua né cibo. Il presidente nigeriano, Bola Ahmed Tinubu, ha espresso la sua più "profonda preoccupazione per le allarmanti notiziei" e le sue "sincere condoglianze alle famiglie colpite".
Crisi umanitaria
In Nigeria le inondazioni sono provocate dall’aumento delle piogge dovuto ai cambiamenti climatici e aggravate da un sistema di drenaggio inadatto, dalla costruzione di case in zone a rischio idrogeologico e dall’inadeguatezza delle fognature spesso ostruite dalla spazzatura. Già nel settembre dello scorso anno, le inondazioni avevano fatto crollare una diga uccidendo decine di persone e causando milioni di sfollati aggravando così la crisi umanitaria inescata dall'insurrezione di Boko Haram.
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