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Medio Oriente, a Gerusalemme due giorni per la pace

Al via l’iniziativa di 60 associazioni pacifiste di Israele e Palestina che in queste ore stanno dando vita ad una manifestazione per la riconciliazione tra i due popoli organizzata da Maoz Inon e Aziz Abu Sarah che lo scorso anno ricevettero l’abbraccio di Papa Francesco

Roberto Cetera – Città del Vaticano

In Israele cresce un movimento che non vuole la guerra. Che vuole il ritorno degli ostaggi. Che si vergogna dei proclami sull’occupazione permanente di Gaza e la deportazione dei suoi abitanti. Che non tollera la visione della catastrofe umanitaria nella Striscia, da ormai più di due mesi priva di cibo, acqua ed aiuti umanitari. Che inorridisce davanti alle continue stragi di civili e di bambini. È un movimento che ogni sabato manifesta a Gerusalemme e a Tel Aviv contro il bellicismo del governo Netanyahu. Che chiede libertà e dignità per il popolo palestinese e il riconoscimento di un proprio stato. Che non ha mai smesso di dialogare con l’analoga parte della società palestinese che reclama pace e fine dell’occupazione e si oppone al fanatismo di Hamas. 

Maoz e Aziz

Entrambi questi movimenti danno luogo da oggi a una grande manifestazione di due giorni a Gerusalemme per la pace e i due Stati. A chiamarla è il coordinamento “It’s time now”, che ha riunito per la prima volta circa 60 associazioni pacifiste di Israele e Palestina. Un grande evento, denominato People’s Peace Summit, nato dall’iniziativa di Maoz Inon, (ebreo israeliano) e Aziz Abu Sarah (palestinese), i due giovani pacifisti che, avendo vissuto nelle loro stesse famiglie l’orrore omicida della guerra, dedicano tutta la loro vita alla riconciliazione tra i due popoli. Come si ricorderà, Aziz e Maoz ricevettero lo scorso anno l’abbraccio paterno di Papa Francesco. 

L'abbraccio tra Papa Francesco, Maoz e Aziz
L'abbraccio tra Papa Francesco, Maoz e Aziz   (ANSA)

Gli eventi

Il programma degli eventi che avranno luogo nella due giorni gerosolimitana è molto ricco e prevede proiezioni cinematografiche, concerti, incontri, attività per i bambini, mostre d’arte e assemblee. Verrà tra l’altro proiettato il docufilm vincitore del premio Oscar No other land — presentato dal giornalista autore Yuval Abraham — sulla deportazione degli abitanti palestinesi dell’area di Masafer Yatta, dove ancora ieri le ruspe israeliane sono entrate in funzione. 

La manifestazione inizierà domani, venerdì 9 maggio, con un evento sulle opportunità politiche per la pace, al quale hanno già aderito un centinaio di rappresentanze diplomatiche in Israele e rappresentanze consolari presso lo Stato di Palestina.

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08 maggio 2025, 15:24