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La polizia a guardia dell'ufficio di presidenza a Istanbul dove oggi dovrebbero svolgersi i colloqui La polizia a guardia dell'ufficio di presidenza a Istanbul dove oggi dovrebbero svolgersi i colloqui

Ucraina, Putin non sarà a Istanbul. Colloqui nel pomeriggio

La conferma del Cremlino è arrivata nella serata di mercoledì: la delegazione russa per le prime trattative dirette tra Mosca e Kyiv per la fine della guerra in Ucraina, sarà guidata da Vladimir Medinsky, assistente personale del presidente russo

Roberta Barbi – Città del Vaticano

A nulla è valsa la pressione internazionale, per ultima quella del presidente brasiliano Lula che di ritorno dalla Cina si era fermato appositamente a Mosca per invitare Putin ad andare: il presidente russo non sarà, oggi, a Istanbul, per i negoziati diretti tra Russia e Ucraina per porre fine alla guerra iniziate nel 2022, che prenderanno il via nel pomeriggio di giovedì. Assente anche il ministro degli esteri Sergej Lavrov: a guidare la delegazione di Mosca – già arrivata in Turchia stando ai media russi - sarà, invece, Vladimir Medinsky, lo stesso consigliere del presidente inviato ai negoziati di tre anni fa.

Assente anche Trump

Senza Putin, oggi, a Istanbul, non ci sarà neppure il presidente Usa Donald Trump, che dal Qatar, dove si trova in visita, aveva paventato questa possibilità: a comunicarlo è lo staff della Casa Bianca. Confermati, a quanto pare, invece, l’inviato speciale Steve Witkoff e il segretario di Stato americano, Marco Rubio, che ha detto: “Non esiste una soluzione militare al conflitto tra Russia e Ucraina. Questa guerra finirà non con una soluzione militare, ma diplomatica. E prima si raggiungerà un accordo per porre fine a questa guerra, meno persone moriranno e meno distruzione ci sarà. E in definitiva, questo è l'obiettivo del presidente".

La posizione di Zelensky

Anche la delegazione dell’Ucraina, guidata dal ministro degli Esteri Andreii Sybiha, è arrivata a Istanbul, mentre il presidente Zelensky ha oggi in programma un incontro ad Ankara, sempre in Turchia, con il suo omologo Erdogan e solo dopo, ha fatto sapere, “deciderà i passi da compiere”. Già ieri il presidente ucraino aveva detto di essere aperto a “qualsiasi forma di negoziato” e di riservarsi di decidere il da farsi in base all’effettiva composizione della delegazione russa: “Non abbiamo paura degli incontri”, aveva detto. Il primo punto da discutere, nelle intenzioni di Kyiv, è un cessate il fuoco di almeno 30 giorni.  

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15 maggio 2025, 09:23