Aifo: felici della visita di Papa Francesco in Mongolia
Sofiya Ruda ¨C Città del Vaticano
Tra pochi giorni Papa Francesco raggiungerà la Mongolia, dove sarà dal 31 agosto al 4 settembre, e Aifo mostra tutto il suo apprezzamento per questo viaggio, il primo di un Pontefice nel Paese asiatico. Per l'ong è molto importante, perché "è la conferma - come spiega a Radio Vaticana-Vatican News Francesca Ortali, responsabile dei progetti di Aifo in Mongolia - di poter condividere la fratellanza e l¡¯inclusione, anche in un Paese così diverso e lontano, dei principi espressi nell¡¯enciclica Fratelli tutti¡±. L'Aifo è presente nel territorio da trentadue anni con progetti di inclusione sociale per le persone disabili.
Le prime radici in Mongolia
¡°Negli anni Novanta - ricorda Ortali - Enrico Pupulin, a capo dell¡¯Unità disabilità e riabilitazione dell¡¯Organizzazione Mondiale della Sanità, incontrò un medico mongolo¡±, da questo incontro è nata l'idea. "L¡¯Oms ci ha chiesto di iniziare un progetto di riabilitazione su base comunitaria per le persone con disabilità. Abbiamo iniziato, poi, a formare lo staff medico, paramedico e le associazioni¡±. Nella formazione, chiarisce, è stata coinvolta sia l¡¯amministrazione pubblica locale, cioè il Ministero della Salute, sia le associazioni delle persone con disabilità e i centri di vita indipendente. In seguito, i progetti sono stati molteplici.
La spontaneità dell'inclusione
Grazie al lavoro svolto da Aifo, la Mongolia è diventata un Paese più inclusivo. Questo è stato un traguardo fondamentale per l¡¯associazione. La responsabile tiene a sottolineare che è soprattutto il popolo mongolo ad essere attivo in questa trasformazione. ¡°La riabilitazione su base comunitaria è stata adottata ufficialmente anche dal Ministero della Salute. Questo vuol dire ¨C continua ¨C che non è solo il progetto di Aifo a rendere l¡¯inclusione possibile, ma sono gli esempi delle singole persone della Mongolia a farlo. Sono tanti i centri per la vita indipendente sorti spontaneamente¡±. Per un Paese con un territorio così enorme, con difficoltà di accesso alle aree dove vivono molte popolazioni seminomadi, questo rappresenta una realtà molto importante.
Un territorio molto vasto
¡°Le difficoltà logistiche sono molteplici. Per esempio ¨C spiega Ortali ¨C se una persona cade da cavallo e si rompe una gamba a 300 chilometri di distanza dal primo centro vicino, avere un sistema sanitario che riesca a reagire prontamente per riuscire a salvarla oppure a stabilizzare la gamba è molto complesso¡±. In questi casi, purtroppo, succede spesso che le persone rimangano con una disabilità, a causa delle grandi difficoltà dovute alla geografia e alla grandezza del territorio. ¡°Avere la possibilità di avere una rete attorno che riesca a far capire a queste persone che non sono sole e ¨C prosegue ¨C che possono tornare ad essere partecipi a tutto tondo della vita in famiglia e in comunità è un traguardo molto importante¡±.
La vicinanza alle persone
In realtà il sistema sanitario mongolo è molto ben strutturato, ma è l'organizzazione ad essere complessa, poiché in un territorio di grandissime proporzioni, le città superiori ai 100mila abitanti sono davvero poche, mentre il più della popolazione è distribuito in aree molto distanti l'una dall'altra. ¡°La copertura è strutturata in piccoli ambulatori, con all¡¯interno dei medici-infermieri che seguono le varie unità familiari¡±. Le famiglie, però, sono nomadi e questo complica le cose, perché seguirle e intervenire quando c¡¯è un¡¯emergenza risulta molto difficile. Per questo motivo, aggiunge la responsabile, ¡°abbiamo organizzato con il Ministero della Salute locale delle riunioni formative in cui abbiamo riunito soprattutto le mamme con bambini con disabilità a vario titolo. Lì c¡¯erano specialisti che insegnavano loro come aiutare i propri figli. Nei loro occhi vedevamo la consapevolezza di non essere sole al mondo.¡±
L¡¯Associazione locale Tegsh Niigem
I volontari che collaborano con Aifo sono numerosi. ¡°Noi siamo registrati come ong internazionale, ma, spontaneamente, i nostri colleghi in Mongolia hanno deciso di istituire la loro associazione, chiamandola Tegsh Niigem, ovvero società inclusiva¡±. L¡¯iniziativa dei volontari dimostra chiaramente che la popolazione mongola è interessata a fare di tutto per il proprio futuro. ¡°I princìpi propri della cultura mongola, cioè inclusione, fratellanza e non violenza ¨C conclude ¨C sono molto vicini alla Fratelli tutti¡±.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui