Viktoria, la mamma fuggita da Kyiv che correr¨¤ alla Maratona di Firenze
Vatican News
Ci sarà anche Viktoria Gudyma, la mamma-maratoneta ucraina, scappata sotto le bombe da Kyiv con il figlio Lev di 11 anni, domenica 27 alla Maratona di Firenze. Sostenuta da Athletica Vaticana ¨C che l¡¯aveva accolta a marzo per la Maratona di Roma ¨C Viktoria, 31 anni, correrà ¡°per la pace¡± nella sua Ucraina.
Alla vigilia della corsa, la Messa del maratoneta
L'evento di domenica sarà preceduto sabato 26 alle 18, dalla Messa del maratoneta nella basilica di Santa Maria Novella, a cui pure parteciperà Viktoria. E sarà proprio ¡°la squadra del Papa¡± a organizzare la celebrazione, presieduta dall¡¯assistente spirituale don Andrea Palmieri, sotto-segretario del Dicastero per la promozione dell¡¯unità dei cristiani. Alla donna ucraina sarà affidata, come già nella Messa del maratoneta celebrata il 26 marzo scorso a Roma (e presieduta dall¡¯arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e gli Organismi internazionali), la lettura dell¡¯intenzione di preghiera per la pace. Perché anche l¡¯esperienza sportiva contribuisca a costruire nuove relazioni di fraternità. Al termine della celebrazione ci sarà la benedizione degli atleti e la recita della Preghiera del maratoneta, tradotta in 37 lingue: anche in ucraino e in russo. ¡°Proprio sabato 26 il mio popolo ucraino ricorda l¡¯anniversario del terribile genocidio dell'Holodomor, lo sterminio per la fame causato tra il 1932 e il 1933 artificialmente da Stalin¡±, dice. ¡°Anche Papa Francesco, che ho avuto la gioia di incontrare lo scorso 30 marzo, e che ringrazio di cuore per i suoi continui appelli alla pace, ha invitato a pregare per le vittime di questo genocidio e anche per i tanti ucraini - bambini, donne, anziani - che oggi soffrono il martirio della aggressione".
La maratona come forma di resistenza e perseveranza
Viktoria è fuggita dalla sua Kyiv con il figlio, ¡°dopo le prime notti di guerra passate in una stazione centrale della metro, al riparo dalle bombe¡±, racconta. ¡°Anzitutto sono una mamma e ho pensato a salvare mio figlio: ho preso la macchina e ho guidato per 20 ore verso ovest, senza fermarmi mai. Abbiamo perso tutto ma siamo vivi¡±. Prima una sosta sui Carpazi, poi a Varsavia e ora a Londra, dove Viktoria continua a lavorare per un società ucraina di videogiochi. Parla italiano molto bene perché, spiega, ¡°sono appassionata della cultura e della bellezza e anche la maratona è cultura e bellezza¡±. Con Athletica Vaticana è scattata subito la scintilla dell¡¯amicizia: ¡°Non mi conoscevano ma hanno accolto mio figlio e me a Roma come un famiglia e ora a Firenze ci riabbracciamo¡±. Viktoria ha un personal best di 3h13¡¯46¡± (ottenuto a Chicago) ma domenica a Firenze non guarderà il cronometro: ¡°Correre la maratona per la pace, come ho fatto a Roma, Boston, Helsinki e ora a Firenze, significa dire che la strada è lunga a faticosa, c¡¯è da soffrire, ma alla fine si arriva al traguardo. La maratona è resistenza e perseveranza. E questa è la metafora che mi spinge a correre e a pregare perché le sofferenze della mia gente finiscano e torni finalmente la vita¡±.
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