Omofobia. I vescovi: no a una nuova legge, ma pi¨´ impegno educativo
Isabella Piro - Città del Vaticano
Nell¡¯ordinamento giuridico dell¡¯Italia ¡°esistono già adeguati presidi con cui prevenire e reprimere ogni comportamento violento o persecutorio¡± e quindi ¡°non serve una nuova legge¡± sull¡¯omofobia. È quanto scrive, in una nota, la presidenza della Cei, la Conferenza episcopale italiana, guardando ¡°con preoccupazione alle proposte di legge attualmente in corso di esame presso la Commissione Giustizia della Camera dei deputati contro i reati di omotransfobia¡±. Anche per questi ambiti, infatti, ¡°non si riscontra alcun vuoto normativo o lacune - si legge nel testo - che giustifichino l¡¯urgenza di nuove disposizioni¡±. Introdurre, quindi, ¡°ulteriori norme incriminatrici¡± rischierebbe di aprire a ¡°derive liberticide¡±, sottolinea la presidenza della Cei, e di ¡°colpire l¡¯espressione di una legittima opinione¡± più che ¡°sanzionare la discriminazione¡±.
Prevenire promuovendo l'impegno educativo
Ribadendo poi che ¡°le discriminazioni, comprese quelle basate sull¡¯orientamento sessuale, costituiscono una violazione della dignità umana¡± e che quest¡¯ultima ¡°deve essere sempre rispettata nelle parole, nelle azioni e nelle legislazioni¡±, i vescovi italiani esortano piuttosto ad ¡°applicare in maniera oculata le disposizioni già in vigore¡± e a ¡°promuovere l¡¯impegno educativo¡± per ¡°una seria prevenzione, che contribuisca a scongiurare e contrastare ogni offesa alla persona¡±. Il tutto nell¡¯ottica di ¡°un confronto autentico e intellettualmente onesto¡±.
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