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I giovani partecipanti al Global Friendship a Roma I giovani partecipanti al Global Friendship a Roma

I giovani ucraini al Global Friendship, per coltivare la speranza

L¡¯evento organizzato dal movimento ¡°Giovani per la pace¡± della Comunit¨¤ di Sant¡¯Egidio si ¨¨ svolto a Roma alla fine di agosto e ha visto la partecipazione di oltre 1200 ragazzi e ragazze, compresi un centinaio di giovani provenienti dall¡¯Ucraina. Veronika e Oleksandra hanno raccontato ai media vaticani come vivono i giovani in questo paese martoriato dalla guerra

Svitlana Dukhovych- Città del Vaticano

Veronika, ha 17 anni ed è originaria di Donetsk, nella parte più orientale dell¡¯Ucraina, mentre Oleksandra, di anni ne ha 19 anni, e viene da Berdyansk, nell¡¯Oblast di Zaporizhzhia. Entrambe le città sono attualmente occupate dai russi e loro sono dovute fuggire più a ovest. Sono arrivate dall'Ucraina a Roma per partecipare al Global Friendship, l¡¯evento organizzato dalla Comunità di Sant¡¯Egidio attraverso il movimento ¡°Giovani per la pace¡±. All¡¯edizione di quest¡¯anno hanno preso parte oltre 1200 giovani provenienti da diversi Paesi del mondo, tra cui 127 dall'Ucraina. In un'intervista ai media vaticani, Veronika e Oleksandra hanno raccontato la propria esperienza in un Paese in guerra di fatto da oltre 10 anni, il loro percorso di fede e il sostegno ricevuto della Comunità di Sant'Egidio in questo cammino.

Giovani che non ricordano la pace

"Sono nata a Donetsk, ma quando nel 2014 è scoppiata la guerra, sono stata costretta a trasferirmi con la mia famiglia a Kharkiv. ¨C racconta Veronika ¨C Nel 2022 è iniziata l'invasione e la mia famiglia ha dovuto lasciare la città e trasferirsi a Kyiv". Veronika non si ricorda neppure più com'era la vita prima della guerra, che per lei è iniziata oltre 10 anni fa. "Ricordo solo il giorno in cui è cominciata: ero all'asilo e sotto il fuoco nemico siamo corsi a casa per nasconderci. È l'unica cosa che ricordo". Kharkiv, dove Veronika ha vissuto per otto anni, è diventata la sua seconda casa, dove torna spesso anche adesso, nonostante i bombardamenti. Quando racconta della città e della capacità di resistenza dei suoi abitanti si riempie d¡¯orgoglio. Vivere una vita in guerra non significa non desiderare la pace, anche se suona come una parola vuota, ma si va avanti per indizi e questi spesso arrivano da dove meno te lo aspetti: "Imparo molto dai bambini della Scuola della pace di Kyiv, ¨C risponde Veronika, che da quando aveva quattordici anni guida un gruppo di venti bambini. ¨C I bambini sono una piccola meraviglia: da un lato sono molto vulnerabili, ma se sentono il tuo amore, fanno veri miracoli e, allora, succede qualcosa di incredibile".

Veronika e Oleksandra negli studi di Radio Vaticana
Veronika e Oleksandra negli studi di Radio Vaticana

Oleksandra e la nostalgia del mare

L¡¯offensiva di Mosca del 2022 ha strappato Oleksandra dalla sua città natale Berdyansk, nella regione di Zaporizhzhia, quando lei aveva quindici anni. L¡¯esercito russo ha occupato la città nei primi giorni dell'invasione e questo le ha risparmiato i pesanti bombardamenti toccati invece a città come Mariupol o Melitopol. "Abbiamo visto gli abitanti di Mariupol che sono riusciti a fuggire. ¨C ricorda ¨C Era terribile vedere le auto ridotte a un colabrodo. E questo nonostante sulle auto ci fosse scritto in russo la parola 'bambini', per rendere evidente che si trattava di civili in fuga». Dopo sei mesi, i genitori di Oleksandra hanno deciso di partire e dopo aver aspettato in fila per tutta la settimana, sono riusciti a passare attraverso l'unico posto di blocco ancora aperto a Vasylivka. Nella nuova città, Lviv, dove la famiglia si è trasferita, a Oleksandra manca molto il mare. «Berdyansk si trova sulla costa. ¨C racconta ¨C Lo vedevo ogni giorno con un umore diverso. Ora vivo a Leopoli, dove ci sono molti boschi, ma è completamente diverso". A Lviv, Oleksandra ha conosciuto la Comunità di Sant'Egidio: sua madre ha trovato su Internet un annuncio che diceva che lì era possibile ricevere aiuti umanitari. Ora sia Oleksandra che sua madre si occupano a loro volta della distribuzione di cibo ai poveri e si prendono cura anche dei figli dei rifugiati.

I primi passi verso la fede

Veronika e Oleksandra sono nate e cresciute nelle regioni dell¡¯Ucraina dove il regime sovietico, che promuoveva l¡¯ateismo di Stato, aveva quasi completamente sradicato la religione, perseguitando i fedeli e chiudendo le chiese. Per la diciannovenne Oleksandra, la Comunità di Sant'Egidio è diventata il luogo in cui per la prima volta si è avvicinata alla fede. "Prima di conoscere la Comunità, non sapevo nemmeno il Padre nostro", spiega aggiungendo, tuttavia, che il suo desiderio di fede risaliva a quando quattordicenne aveva perso la nonna. ¡°Allora ho ringraziato il Signore per tutto ciò che avevo nella vita, i miei genitori, i miei amici , perché ho capito quanto fosse preziosa la vita. Poi quando è iniziata l'invasione la mia fede si è indebolita, perché non capivo come potesse accadere un male così grande". Veronika ha avuto un percorso di fede simile: nella sua famiglia solo la nonna era credente. "Fin da bambina ho vissuto, per così dire, in guerra, circondata dalla sofferenza e dalla rabbia. Non capivo perché dovessimo trasferirci continuamente da una città all'altra. Era molto difficile, non sapevo a cosa credere". All¡¯inizio l¡¯incontro con la Comunità di Sant¡¯Egidio non è stato facile  a causa dell¡¯irritazione che provava quando sentiva parlare della preghiera. ¡°Ma poi lì ho incontrato delle persone che mi sono divenute molto care ed ho deciso che se per loro la preghiera era così importante, allora avrei provato anch'io".

Incontro di preghiera a Santa Maria in Trastevere
Incontro di preghiera a Santa Maria in Trastevere

Global Friendship: gli incontri che riempiono di luce

Parlando dell'incontro Global Friendship, Veronika, che ha partecipato per la terza volta a questo evento, ha sottolineato quanto sia importante per i giovani ucraini. "Noi viviamo costantemente in mezzo al dolore e alla rabbia causati dalla guerra. Spesso i bambini vengono alla nostra Scuola della pace dopo una notte di bombardamenti o dopo aver trascorso molte ore in un rifugio. Per questo a volte si comportano in modo aggressivo, perché semplicemente non sanno come affrontare tutto questo. Il Global Friendship per noi è diventato un po¡¯ la nostra seconda casa, dove le persone semplicemente ti sorridono. Ora in Ucraina è molto difficile trovare persone che per la strada ti rivolgono un sorriso, perché la vita è molto difficile. Dopo i bombardamenti ci sono sempre tanti morti e feriti, la gente è in preda al panico e alla disperazione. Ieri avevano una vita, oggi hanno solo rovine, hanno perso i loro cari. Tutto questo appesantisce i nostri cuori".

Amare vuol dire agire

Anche Oleksandra ha avuto modo di constatare che il Global Friendship non è un evento qualsiasi. L¡¯autobus che portava il gruppo dei giovani ucraini a Roma doveva fare sosta in Ungheria, dove li aspettavano i giovani della Comunità di Sant¡¯Egidio locale. Però c¡¯è stato un imprevisto: il loro autobus è stato fermo per molte ore alla frontiera. "I nostri amici ungheresi hanno aspettato fino all'una di notte. Era la città di Szombathely e sono venuti appositamente da Budapest per ospitarci. Non hanno dormito tutta la notte per poi preparare la colazione e accompagnarci tutti. Questo dimostra che l'amore è un'azione, ed è la conferma di tutto il nostro cammino nella Comunità". Dopo un breve soggiorno a Roma, Veronika e Oleksandra torneranno in Ucraina. Ai loro coetanei di diversi Paesi del mondo augurano coraggio e fiducia in sé stessi e negli altri. "Nella vita possono succedere cose molto spaventose e non si sa mai quando capiteranno. ¨C dice Oleksandra ¨C Perciò, non abbiate paura, perché la vita può essere lunga, ma può anche essere anche breve. Meglio fare tutto il possibile oggi, per avere domani un futuro meraviglioso". "Bisogna credere in sé stessi, - dice Veronika - e quando vi sentite molto male, o vi sentite soli, basta chiedere un po' di aiuto agli altri. E credetemi, se vi respingono una o due volte, non significa che tutte le persone siano cattive. Ci sono persone che vi aiuteranno. E insieme, penso, anche voi cambierete questo mondo".

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04 settembre 2025, 15:00